17916619 10155190354644556 1760635664 oFioriture e meteo

Temperature diurne sopra la media, scarse precipitazioni, vento costante e basse temperature notturne impediscono alle api di salire a melario.
Non mancano comunque i primi melari sparsi di erica nel grossetano e il millefiori con prevalenza di ciliegio in collina ma, secondo le prime stime, le medie produttive risultano inferiori allo scorso anno.
La colza è in fioritura ma nel valdarno alcuni apicoltori sono stati costretti ad allontanare le api a causa dei trattamenti fitosanitari su queste colture.
Approfittando della bolla di calore diurna la fioritura dell’acacia, che sembrava in ritardo rispetto alla passata stagione, ha fatto un balzo notevole:

nelle città, dove sboccia sempre in anticipo, si vedono già i primi fiori, mentre in collina sono visibili le gemme florali. Ricordiamo che Arpat partecipa al progetto di monitoriggio Iphen che analizza lo stadio fenologico dell’acacia in Italia al fine di rendere disponibile sul territorio le previsioni di fioritura.

Situazione delle famiglie
E’ partita la febbre sciamatoria che si mantiene comunque decisamente ridotta rispetto alla media a causa della carenza di importazione e minime notturne non alte.. Più di un apicoltore segnala, specie nel grossetano, ma non solo, una alta sostituzione delle regine nate nel 2016. Ciò è probabilmente da ricondursi ad una cattiva fecondazione e difatti non sono mancate regine fucaiole all’uscita dell’inverno.
Sebbene i melari siano in gran parte vuoti le api hanno portato un buon quantitativo di nettare e polline nel nido ed hanno quindi avuto nutrimento per poter accrescere e svilupparsi. 
Le famiglie uscite deboli dall’inverno o trascurate dall’apicoltore, tuttavia, stanno ancora stentando e difficilmente potranno riprendersi in tempo per l’acacia se non verrano foraggiate con nutrizioni e/o rinforzate con api, covata e scorte.

Per consultare le fioriture toscane del mese di aprile clicca qui.

Situazone sanitaria
Nel fiorentino specie in zona Chianti si segnala la presenza di api “lucide” e tremanti, probabilmente il fenomeno è da ricondursi ad avvelenamenti conseguenti a trattementi su colture, fenomeno che attualmente sta dando molti problemi in nord Italia. In generale in presenza di scarse fioriture e ritorni di freddo si segnalano anche patologie della covata, prevalentemente covata calcificata, soprattutto in esposizioni a nord e su famiglie con poche scorte e mantenute con nido troppo largo rispetto alla forza della famiglia .

Difficoltà nel reperire cera: si segnala bassa disponibilità di fogli cerei anche da parte dei grandi fornitori. Ciò crea indubbiamente difficoltà per coloro che non hanno adeguate scorte di cera in magazzino e può inoltre favorire l’ingresso di cera estera e adulterata. Suggeriamo, nonostante le difficoltà, di reperire cera solo da fortinotiri di fiducia richiedendo sempre il numero di lotto.