Velutina: passato, presente… e il futuro?

Le prime sessioni del CRT-PA Unaapi, svoltosi a Termoli dal 30 novembre al 1° dicembre, hanno puntato le luci sullo stato di avanzamento della Vespa Velutina e sulle conoscenze che abbiamo acquisito nel lungo periodo sui fronti di raccolta dati, contenimento ed eventuale contrasto.
Ricordiamo che Vespa Velutina è un insetto alieno con presenza certa in Italia da ormai sette anni; la Liguria è la prima regione che ha dovuto confrontarvisi e tuttora è la zona con maggior presenza. Purtroppo la nostra regione ha già registrato la presenza del calabrone in quasi tutte le province.
Senza stare a dilungarci sulle metodologie di controllo ormai note, vediamo quali sono le parti salienti dell’incontro Molisano.

– Sono stati osservati calabroni intorno a dei melari di edera già smielati. La notizia non sarebbe particolarmente interessante se non fosse che contemporaneamente nell’apiario vicino non ne è stata rilevata presenza, probabilmente perché nel periodo di fine estate/inizio autunno la ricerca degli zuccheri per l’invernamento è più importante dello sviluppo delle colonie grazie alle proteine, un po’ come per le nostre api. Questa osservazione trova conferma se si osservano le fioriture autunnali, come quella del nespolo, sul quale Vespa Velutina è stata vista bottinare anche con temperature di 5°C.

– È confermata l’efficacia del Metodo “Z” grazie alla diminuzione della pressione di caccia davanti gli alveari molto colpiti.

– Il calabrone è in grado di ricostruire il nido anche se di questo ne è stata distrutta la gran parte anche con impiego di insetticida spray. Questo avviene se si tenta la rimozione durante le ore di luce, consentendo all’insetto di fuggire e poi poter ritornare successivamente. In questo caso si parla di nido primario in un contesto urbano.

– Si è vista un’estensione del raggio di azione della Velutina rispetto al suo reale d’origine, arrivando ai 1500 metri slm ed un allungamento del periodo di volo, anticipato dopo l’inverno e allungato fino alla fine dell’autunno ed oltre.

– Molto interessante è l’utilizzo dall’arpa elettrica spagnola, esposto dal Dott. Andrea Romano, tecnico ALPA miele. Si tratta di uno “telaio” composto da fili di metallo attraversati da una bassa tensione elettrica, posto parallelamente all’ ingresso di volo degli alveari, che colpisce il calabrone sfruttando la sua tendenza a muoversi in modo casuale, soprattutto arrivando di fianco. I fili sono distanziati in modo da non colpire le api, risultando molto efficaci nel diminuire la pressione predatoria.

Un’ampia parte è stata dedicata all’esposizione dei dati relativi a questi anni, Stefano Fenucci, tecnico di Toscana Miele, ha fatto un riepilogo di ciò che in questi anni si è fatto e di come si è evoluta la presenza del calabrone asiatico in Liguria e nel Nord della Toscana.

L’incontro di Termoli ha messo in chiaro una cosa su tutte, la comunicazione tempestiva e la collaborazione fra professionisti ed esperti sono gli strumenti fondamentali per agire in modo sensato ed efficace, oltre che per evitare errori e pratiche potenzialmente pericolose per tutti. Grazie anche all’impegno dei nostri amici liguri le istituzioni e gli istituti di ricerca, in collaborazione con le associazioni degli apicoltori, hanno iniziato a porre sempre maggior attenzione al problema. È anche per questo che UNAAPI sta sviluppando una piattaforma online per la condivisione di dati e conoscenze. Livilla Maggi, tecnica di ApiLombardia, ha sottolineato ulteriormente l’importanza di questo strumento per mettere in comunicazione più attori possibili nel modo più rapido ed efficiente, così da cercare una soluzione senza perdite di energia.

Non v’è dubbio che la parte fondamentale nella partita la giochi il trappolaggio e di conseguenza il controllo dell’avanzamento, quindi rinnoviamo a tutti l’invito a partecipare ai monitoraggi e a comunicare i dati, così da avere riscontri immediati ed agire in caso ve ne sia necessità.

Luca Baldini

Al via il Monitoraggio della Velutina

Partito il progetto triennale regionale di monitoraggio della Vespa velutina che vede coinvolta una rete di circa 100 postazioni di osservazione gestite dai soci dell’Arpat.

In ogni postazione è stata installata almeno una trappola attrattiva con birra utile a verificare la presenza del calabrone dalle zampe gialle.

E’ di poche settimane fa il ritrovamento di operaie di Vespa velutina in caccia nella zona di Bargino (San Casciano Val di Pesa) che grazie alla rete di monitoraggio è stato prontamente segnalato.

Grazie all’impegno dei soci che hanno dato disponibilità a partecipare, la rete intende quindi garantire un monitoraggio efficace e capillare, per riscontrare eventuali focolai lontano dal fronte d’invasione e la dinamica di popolazione della Vespa nelle aree già invase.

Per la gestione operativa della rete sono stati creati due gruppi Whatsapp (riservati rispettivamente ai soci che gestiscono postazioni nella provincia di Firenze e Prato e ai soci che gestiscono postazioni nelle restanti province).

I gruppi hanno lo scopo di gestire efficacemente la rete, di ricordare ai partecipanti il controllo e lo svuotamento periodico delle trappole, e di condividere i moduli Google tramite i quali segnalare ad Arpat i risultati, nelle finestre stabilite dal progetto (presenza/assenza di calabroni, numero di individui catturati, altre informazioni utili).

I risultati del monitoraggio vengono poi condivisi da Arpat con i partner scientifici del progetto (Università di Firenze, Università di Pisa) che sono incaricati della verifica e dell’elaborazione dei dati.

Per qualsiasi informazione pratica sull’attività di monitoraggio si prega di fare riferimento al Responsabile di progetto, Giovanni Cecchi, e ai tecnici coordinatori di zona, Luca Baldini (Firenze e Prato), Alessandro Lascar (altre province).

Un sentito ringraziamento a tutti i soci che collaborano al monitoraggio che ci consente di tenere sotto controllo la diffusione di Vespa velutina e di intervenire con opportune strategie di contrasto.

 

 

Simona Pappalardo

Vespa velutina: incontro pratico di riconoscimento in apiario

In seguito agli ultimi avvistamenti di Vespa velutina nell’area pratese e pistoiese, Toscana Miele, Arpat, Aapt,  Rete Stopvelutina, Università di Firenze e Pisa organizzano un corso di riconoscimento pratico in apiario.

Finalità del corso è fornire agli apicoltori le nozioni e le tecniche necessarie per monitorare Vespa velutina in apiario e coadiuvare i tecnici delle associazioni negli interventi di contrasto.

L’incontro è aperto a tutti gli apicoltori e si svolgerà sabato 16 settembre dalle ore 16:00 a Serravalle Pistoiese, clicca qui per iscriverti.

La V. velutina arriva nel pistoiese

La rete di associazioni e apicoltori che collaborano nel monitoraggio e controllo di Vespa velutina in Toscana ha rinvenuto un esemplare di Vespa velutina nel pistoiese.

L’esemplare era in caccia presso un apiario nel comune di Montale molto vicino alla provincia di Prato. 

La Toscana conta ormai numerosi avvestimaneti del calbrone e interventi costanti per la rimozione dei nidi (foto: stopvelutina).  

Per tale ragione esortiamo gli apicoltori intensificare le osservazioni non solo sugli alveari ma anche su fonti alimentari come fioriture tardive di edera. La campagna di monitoraggio del calabrone anche nei mesi invernali dato che le temperature non sembrano abbassarsi potrebbero favorire le catture di regine attualmente in diffusione grazie al clima mite che ne potrà stimolare l’attività.

A tal proposito ricordiamo le tecniche di monitoraggio.
 
 
 
 
Tecnica di MONITORAGGIO ATTIVO:
 
Posizionarsi in maniera defilata rispetto alle arnie con visuale sgombra su tutti i predellini e l’area antistante, rimanere in osservazione fermi senza distrarsi e senza svolgere altre attività.
Il tempo necessario per questo monitoraggio è di 20 minuti, fermi guardando il volo davanti alle arnie.
 
Chi effettuerà il monitoraggio in tutto il territorio toscano ci comunichi il risultanto utilizzando il modulo accessibile dal link qui sotto 
 
 
Oppure attraverso una mail a info@arpat.info contenente le seguenti informazioni: nome cognome, località apiario (MEGLIO SE  SONO INDICATE LE COORDINATE), data monitoraggio, ora di inizio monitoraggio, minuti monitoraggio, n di V.velutine ossevate
 

Grazie mille a chi collaborerà al monitoraggio

Confermato ritrovamento di Vespa orientalis in Toscana, destinata a restare? Una minaccia per l’apicoltura? … cerchiamo di rispondere ad alcune domande

vespaorientalis coverIl ritrovamento
Giovedì 27 agosto Giacomo Capitani ha catturato nel centro di Grosseto un esemplare di calabrone che sembrava essere Vespa orientalis. La foto del calabrone è stata postata sul gruppo Facebook “insetti e altri artropodi” e da li la notizia è giunta anche ai soci Arpat e alle università. Per avere un ulteriore conferma il 04/09/20 Il dottor Federico Cappa dell’Università di Firenze e il tecnico Arpat Michele Valleri si sono recati sul posto per rinvenire ulteriori esemplari.

Non è stato difficile confermare la presenza della Vaspa orientalis dove era stata individuata:

Vespa velutina – pubblicata l’informativa della Regione Toscana

velutina capoLa Vespa velutina continua a flagellare gli apiari liguri e piemontesi. Per fermare la diffusione del calabrone è necessario identificare al più presto gli individui e distruggere i nidi. Per far ciò è di fondamentale importanza che tutta la comunità e non solo gli apicoltori, imparino a riconoscere la Vespa velutina segnalando tempestivamente gli eventuali avvistamenti.

La Vespa velutina si avvicina alla Toscana

vespa piemonteIl DISAFA dell’Università di Torino ha comunicato il ritrovamento di un esemplare di Vespa velutina nel Comune di Gavazzana, nella parte sud della provincia di Alessandria.

Il calabrone è stato rinvenuto in una apposita trappola per calabroni (la classica bottiglia contenete birra chiara) e consegnato il 30 settembre all’Università da parte di un rilevatore aderente ad Aspromiele.

L’Arpat, insieme alle altre associazioni apistiche toscane, al Cra-api, al Disafa e all’università di Firenze sta organizzando un monitoraggio sul territorio per intervenire qualora il calabrone arrivasse nella nostra regione.

La news di Unaapi

Approfondimento Vespa velutina.

Scaricabile pieghevole informativo sulla V. velutina

velutina02La Vaspa velutuna rappresenta una nuova minaccia per tutta l’apicoltura italiana e pertanto è necessario che gli apicoltori imparino a conoscerla e segnalarne la presenza sul territorio.

Grazie alla collaborazione e all’impegno di Unaapi, AlpaMiele, Aspromiele, del Disafa e del Cra-Api è stato realizzato e stampato questo pieghevole informativo sulla Vespa velutina.

Sabato 15 marzo api e fiori a Montelupo

montelupoDomenica 15 marzo, presso la galleria Garibaldi (ex Tolmino Bellucci) a Montelupo Fiorentino a cura dell’Ass. Terra Incognita si terrà l’evento Montelupo in Fiore. 

Arpat parteciperà a questa bella iniziativa sottolineando come l’impollinazione di piante da parte di insetti è fondamentale per mantenere la biodiversità vegetale, l’agricoltura e la floricoltura.