ape rocciaFioriture/ scorte
Alla fioritura del corbezzolo sulla costa, nonostante le giornate miti con temperature superiori alle medie stagionali, non è corrisposto un flusso nettarifero tale da permettere la produzione e la raccolta di miele.
In linea generale le famiglie sono riuscite ad accumulare buoni-ottimi quantitativi di scorte in tutta la Regione mediamente su 4-5 telaini.

Nonostante il buon quantitativo di scorte, come prevedibile già da fine ottobre, la maggior parte delle riserve è costituita da miele di edera che, come noto, durante l’inverno viene utilizzato dalle api con più difficoltà rispetto ad altri mieli. Si consiglia quindi la massima attenzione per le famiglie piccole, poste in zone fredde o di cui si prevede un calo perché maggiormente colpite dalla varroa.
Sulle coste, negli areali con maggior importazione di nettare d’edera e inula, gli apicoltori hanno dovuto rimuovere i telaini pieni ed inserirne di nuovi (costruiti) per permettere alla regina di covare e di formare le api destinate allo svernamento.

Situazione delle famiglie
Grazie ad una buona uscita dall’autunno le famiglie sono nel complesso numerose su 7-8 telaini.
L’arrivo dell’inverno, seppur con temperature sopra la media stagionale fino a fine novembre ha bloccato la deposizione delle regine su gran parte della regione.
Dopo i blocchi totali di covata di inizio mese in alta quota e negli areali di fondovalle più freddi (Firenzuola, Mugello) la medesima situazione si sta osservando sopra i 300 metri. Nelle Le zone di pianura e bassa collina le api si stanno avviando verso il blocco della covata anche se mediamente hanno ancora 2 telaini di covata nella maggior parte dei casi completamente chiusa. Situazione diversa sulla costa dove i telaini di covata sono mediamente tre e , specialmente in zone di macchia mediterranea con presenza di corbezzolo, le regine stanno ancora deponendo.

Situazione sanitaria
Con il diminuire della covata la varroa ha meno posti in cui nascondersi ed è quindi più facile vederla attaccata alle api; si tratta di una situazione normale in questo periodo. Le famiglie che più di altre hanno sofferto della presenza del parassita tendono ad andare in blocco con più difficoltà ed è facile vedere, nei casi più gravi, api colpite dal virus delle ali deformi. La caduta di varroa rimane comunque bassa, ad eccezione di alcuni apicoltori del grossetano e del valdarno fiorentino e aretino che denunciano cadute di varroa sopra la media.
I trattamenti invernali con apibioxal gocciolato sono già stati fatti in alta quota; mentre in collina, tra i 200 e i 400 metri, verranno effettuati alla fine di novembre-inizio dicembre.
Chi utilizza Apibioxal sublimato sta iniziando adesso a trattare i propri alveari.

Questo report è stato realizzato grazie alle informazioni raccolte dai nostri tecnici, dai consiglieri e da vari soci, chiediamo a tutti di comunicarci la situazione dei propri alveari al fine di rendere “Api in Toscana” sempre più ricco e attinente alle realtà territoriali.