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Salvaguardia degli ecotipi Toscani di Apis mellifera ligustica 

L’ allevamento apistico nell’ultimo secolo ha visto l’introduzione in Italia di razze alloctone (Apism. carnica, Apism. mellifera) e di ibridi (Buckfast) che minacciano le caratteristiche di rusticità delle razze autoctone e purtroppo portano all’estinzione di molti ecotipi locali. Gli ecotipi, prodotto di un processo naturale di adattamento alle condizioni ambientali dei diversi territori di origine, possono essere un ottimo materiale genetico con il quale avviare un programma di selezione che consenta: di salvaguardarne la conservazione e di individuare ceppi genetici portatori di caratteristiche di rusticità e resistenza alle malattie, utili per il futuro miglioramento delle produzioni apistiche. Il progetto è iniziato operativamente nel 2007 sviluppando una precedente attività svolta da M. Pinzauti e vari collaboratori e portato avanti dai nostri tecnici Angela Rovida e Rhea Freidl.

L’obiettivo del Progetto Ligustica è: individuare, selezionare, salvaguardare e reintrodurre sul territorio toscano api appartenenti alla razza Apismellifera ligustica, con caratteristiche etologiche tipiche dell’ecotipo toscano e con pronunciate capacità di resistenza alle malattie. 

Apiari riserva

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Gli apiari localizzati in varie zone della regione (villa Mondeggi, Ponte a Moriano), sono gestiti dai tecnici delle tre associazioni apistiche toscane e sono finalizzati alla salvaguardia e alla selezione  delle  linee genetiche individuate. Linee appartenenti alla razza Apismellifera ligustica (analisi morfometrica) e ritenute corrispondenti all’ecotipo toscano (analisi etologica).

I ceppi, derivanti dall’attività condotta da Pinzauti, dai suoi collaboratori e da vari  apicoltori toscani, sono stati riuniti in apiari riserva dove è iniziata un’attività di valutazione e selezione. Un controllo continuo delle famiglie, mirato a valutare produzione, tendenza alla sciamatura, docilità ma soprattutto stato sanitario delle colonie, ha permesso di iniziare  ad individuare le famiglie con caratteristiche migliori.  Su  tutte  le famiglie in selezione è  monitorato periodicamente  il grado d’infestazione di Varroa destructor e valutata la capacità di rimozione della covata morta ( pin test e test dell’azoto).

I ceppi selezionati sono riprodotti tramite inseminazione strumentale e fecondazione naturale nella stazione protetta istituita sull’isola di Capraia.

 

Centro inseminazione strumentale

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La tecnica di inseminazione strumentale permette di mettere in atto, anche in apicoltura, veri e propri metodi di selezione e miglioramento genetico. Questa tecnica  consente  di mantenere in purezza anche sul continente le linee genetiche da salvaguardare.

Regine e fuchi utilizzati per l’inseminazione strumentale provengono dagli Apiari Riserva. Una volta effettuata l’inseminazione strumentale le regine vengono marcate, inserite in piccoli nuclei e, dopo aver constatato la loro capacità di deposizione, sono in parte utilizzate negli alveari presenti nella stazione di fecondazione naturale e in parte distribuite sul territorio toscano affidate agli Apicoltori Custodi. 

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Stazione di fecondazione naturale isola di Capraia

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Le distanze di Capraia dalla costa  e dalle altre isole dell’arcipelago toscano e il coinvolgimento nel progetto dei due apicoltori attivi a Capraia (Az. Agr. Portovecchiodi Schiavelli M. e Az. Ferrarini) e dai tecnici Angela Rovida e Rhea Freidl consentono  di controllare le popolazioni maschili,  rendendo l’isola luogo ideale dove poter realizzare la protezione, conservazione e la riproduzione dei ceppi selezionati. La vegetazione tipicamente mediterranea caratterizzata da  fioriture primaverili e  autunnali (rosmarino, erica, cisto, corbezzolo, ecc…) consente una precoce ripresa primaverile, un’ottima attività nei mesi di marzo, aprile, maggio e  un buon svernamento delle colonie. Alcune colonie provenienti dagli apiari riserva, opportunamente selezionate, sono state  portate sull’isola. Le colonie servono, in primavera e in autunno, ad allevare i fuchi necessari a fecondare le regine vergini che, allevate negli apiari riserva, vengono portate a Capraia, negli appositi mini nuclei di fecondazione,  per compiere il volo di accoppiamento. Le regine una volta feconde sono affidate agli Apicoltori Custodi.

Apicoltori custodi

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La collaborazione degli apicoltori e Fondamentale per la realizzazione del Progetto.

Apicoltori di  provata esperienza, definiti “Apicoltori Custodi”, devono ogni anno, aiutare ad individuare colonie di api che abbiano  caratteristiche morfologiche e etologiche corrispondenti all’Ape ligustica, ecotipo toscano (precoce ripresa primaverile, docilità, scarsa tendenza alla sciamatura) (Feliciolie Pinzauti, 2006). Tali colonie vengono poi ulteriormente valutate negli apiari riserva.

Essi hanno poi  il compito di valutare, attraverso un protocollo comune, le regine prodotte nella Stazione di Fecondazione Naturale e dal Centro d’Inseminazione Strumentale e contribuire a diffonderle nel territorio regionale.

Questa attività preliminare, caratterizzata dalla stretta collaborazione fra apicoltori, associazioni apistiche e mondo della ricerca, ha permesso di mettere a punto un metodo di lavoro che potrà consentire di raggiungere, negli anni, gli ambiziosi obiettivi del progetto.