20637909 1171894089620794 5604903042423414349 nIl perdurare della siccità in agosto ha complicato la situazione degli apiari già compromessi dagli scarsi raccolti dei mesi precedenti.

Dopo le sufficienti produzioni di castagno il perdurare della siccità ha azzerato i raccolti estivi:
melata, melata di abete e erba medica non sono state prodotte, fa eccezione il girasole in piccole aree del senese ma si tratta di produzioni misere.

Sono in partenza le specie autunnali come inula ed edera ma sembrano sensibilmente danneggiate dal caldo e dal secco.

Situazione delle famiglie

Molti apicoltori stanno nutrendo specie in quota, anche nelle zone dove vi è stata importazione di castagno, e sulla costa dove il perdurare della siccità ha annullato ogni possibilità di raccolto.
Meglio le zone di collina dove, sebbene le precipitazioni sono state molto scarse, c’è stato un flusso di nettare e melata che ha sostenuto le famiglie.

La situazione potrebbe divenire drammatica senza precipitazioni considerevoli entro breve. Le piogge sono infatti essenziali per far fiorire le specie autunnali che rappresentano una fonte di nettare importante per far svernare le famiglie.

Inoltre, sempre a causa delle basse importazioni, le rose di covata appaiono molto ridotte, ciò può diventare un problema serio poichè sono necessarie api nuove per affrontare l’inverno.

Frequenti fenomeni di saccheggio derivati dall’assenza di fonti nettarifere, si consiglia la massima attenzione quando si visita le api e si effettua nutrizione con sciroppo.

Situazione sanitaria
la drastica riduzione della covata (simile a un blocco invernale) dovuta al clima e all’assenza di produzioni ha sfavorito il proliferare della varroa e di conseguenza non si registrano livelli di infestazione elevati per chi ha fatto i trattamenti per tempo.
Alcuni apicoltori segnalano problemi di spopolamento e abbandono dei nidi con prodotti evaporanti; si consiglia di leggere sempre il bugiardino dei prodotti impiegati in quanto questi prodotti sono sensibili a temperature esterne elevate.
Sebbene la presenza di Vespa velutina in Toscana pare contenuta nella sola provincia di Lucca (per maggiori aggiornamenti clicca qui) è alta la presenza del calabrone giallo (Vespa crabro) in prossimità degli apiari in tutta la regione.