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Non si rilevano raccolti importanti nel mese di aprile, le principali fioriture primaverili (prima dell’avvento dell’acacia), hanno prodotto modesti quantitativi di nettare.

Sulla costa i germogli di erica sono stati probabilmente danneggiati dalle gelate di inizio marzo, mentre nel senese le piante non si sono mai completamente riprese dalla siccità del biennio 2016-2017.

E’ andato meglio il

ciliegio in collina (foto) nelle vallate umide protette dal vento dei quadranti nord, ma si parla comunque di rese molto modeste spesso appena utili per far crescere le famiglie.

Ci sono state tuttavia fioriture molto imponenti che hanno permesso alle famiglie di svilupparsi: acero campestre, orniello e i salici hanno fornito un ottimo apporto pollinico utile per far ripartire le famiglie falcidiate da un inverno eccessivamente lungo. Dopo una buona fioritura degli alberi da frutto e altre specie appartenenti all’ordine delle Rosaceae i prati e i terreni incolti si sono riempiti di fiori: senape selvatica, tarassaco, borragine, occhi della madonna, colza.

Tutta questa ricchezza floreale non ha portato a produzioni soddisfacenti sempre causa delle famiglie non ancora in forza per salire a melario.

La colza, ormai da alcuni anni, nonostante estensioni importanti non ha reso. Ciò è probabilmente dovuto a coltivar non nettarifere, fenomeno ormai già tristemente riscontrato anche per le coltivazioni di girasole.

Commento produzioni: le prime produzioni primaverili sono state spesso appena sufficienti per permettere alle famiglie di crescere in vista dell’acacia. Fanno eccezioni solo piccole zone umide di fondovalle che comunque hanno avuto rese ben al di sotto del melario. Era difficile sperare in qualcosa di più data la pessima uscita dell’inverno delle colonie.

Prossime fioriture

L’acacia è in fioritura in pianura, rispetto allo scorso hanno è in ritardo di solo pochi giorni, il caldo sopra la media ha accelerato lo sviluppo dei boccioli ribaltando tutti i pronostici di inizio aprile su una fioritura in ritardo 1-2 settimane. La fioritura sembra imponente ma vi è preoccupazione per le previsioni meteo molto incerte per tutta la prima metà di maggio.

In partenza anche la sulla che finalmente ha potuto godere delle precipitazioni di inizio primavera. Si respira un cauto ottimismo su questa specie dopo due anni senza raccolto.

E’ ancora presto per stimare la fioritura del tiglio nelle città, tuttavia il suo sviluppo fogliare è stato molto precoce e, se dovesse mantenersi tale, probabilmente avremo una fioritura molto anticipata.

Stato delle colonie

l’uscita da un inverno lungo, preceduto da un autunno arido, ha fatto registrare una mortalità ben superiore al 10%. Le famiglie sopravvissute all’inverno hanno avuto bisogno ti tempo e nutrimento per potersi accrescere ed essere produttive per l’acacia. Questa lenta crescita delle famiglie ha al momento limitato il fenomeno della sciamatura che tuttavia è stato presente nella seconda metà di aprile nelle zone con importazione di millefiori.

Mercato

a causa della mortalità invernale sopra la media vi è una notevole richiesta di sciami che al momento rimane insoddisfatta. Molti apicoltori hanno preferito pareggiare le famiglie deboli uscite dall’inverno, ciò ha portato ad una minor formazione di nuclei artificiali.