Primi giorni del mese caratterizzati da precipitazioni e neve in bassa quota. Anche per questa settimana (6-12 marzo) andremo incontro ad un periodo di cielo nuvoloso e tendenzialmente umido ma solo talvolta caratterizzato da precipitazioni.
Le piogge sono quindi attese ma probabilmente modeste. Tali condizioni, non partendo da una situazione di siccità pregressa così importante, ci fanno vedere il bicchiere mezzo pieno rispetto alle situazioni già critiche del nord Italia.

Ciò ci fa capire come gli scenari climatici si stiano pian piano inesorabilmente modificando verso realtà diverse a quelle alle quali eravamo abituati.

Fortunatamente al momento un ritorno delle basse temperature pare poco probabile, l’avanzare del fronte artico di questi giorni sembra mantenersi sul nord Europa risparmiando quindi la nostra penisola.
Ciò è senza dubbio positivo in quanto ormai per molte piante la stagione vegetativa è iniziata:
iniziano a fiorire gli alberi da frutto appartenenti al genere Prunus, nei prati sono fioriti il tarassaco, le margherite e la senape selvatica. Potete monitorare le fioriture del mese di marzo attraverso il nostro report fioriture.

Dopo un anno di assenza causa siccità si vedono i primi boccioli di erica sulla costa e nel senese, mentre è ancora in fiore la mimosa la cui fioritura quest’anno è stata molto lunga. Scenario al momento più favorevole dello scorso anno dove la siccità non aveva permesso alla macchia mediterranea di sviluppare i germogli florali.

Situazione delle famiglie
Il marzo “ballerino”, con alternanza caldo/freddo e pioggia/sole è spesso caratterizzato da instabilità, ciò rappresenta un problema per le colonie solo se in autunno non sono state in grado di formare un numero di individui e una quantità di scorte adeguata ad affrontare un inverno lungo. Fortunatamente lo scenario è migliore degli scorsi anni, almeno per quanto riguarda le colonie nutrite a fine estate/autunno e gli apiari che hanno fruito dei raccolti di edera e inula.

La speranza è che le fioriture non partano troppo repentinamente altrimenti le colonie, al momento con covata modesta, difficilmente potranno sfruttare appieno i primi fiori.

Come è facilmente intuibile sussistono notevoli differenze tra apiari di costa e montagna: i primi hanno già discreti quantitativi di covata con le prime covate a fuco, mentre per le famiglia in medio alta collina siamo ancora su 2-3 roselline di covata (anche se in rapida espansione).

Al momento i lavori in apiario sono gli stessi della seconda metà di febbraio dove si cerca di stringere le colonie per mantenere la nuova covata al caldo, nutrire con soluzione solida negli areali dove la stagione non è ancora partita. La sensazione tuttavia è che basteranno pochi giorni con temperature miti per far decollare la stagione.

meteo marzo 2023 apicoltura toscana

Commento
Nel mese di marzo gli scenari climatici possono cambiare drasticamente in pochi giorni ed è pertanto importante controllare che le api siano in grado di gestire al meglio spazi e scorte.
Non vi è ancora il rischio di sciamatura anche se nel grossetano, lungo la costa e sulle isole si hanno segnalazioni di famiglie già abbondantemente da melario e con la stagione della sciamatura ormai prossima.

Nelle altre zone più indietro ci possiamo ancora permettere di tenere le api più strette per garantire una covata più calda senza avere il rischio di sciamature.