Siamo entrati in una fase climatica caratterizzata da stabilità e temperature nettamente sopra media con massime superiori a 38 gradi nelle zone interne.
Facile intuire, con queste premesse, che la possibilità di bottinatura delle api e la capacità di produzione di nettare da parte delle piante, vengano irrimediabilmente compromesse. La stagione produttiva, senza contare le poche produzioni autunnali, si avvia quindi alla conclusione senza vantare produzioni di rilievo.

Le possibilità di produrre miele in realtà sussistono in alta montagna, dove il castagno sta fornendo nettare, ma soprattutto polline, ma la melata di abete continua ad essere assente al pari della melata di bosco osservata solo in pianura a ridosso del tiglio cittadino.

tiglio

Le rese del castagno, dai primi dati che i soci ci hanno passato, restano modeste, si parla di circa un melario in medio bassa collina nonostante un giugno ed inizio luglio climaticamente favorevoli. Difficile comprendere queste medie così basse, il miele di castagno è stato in questi ultimi anni, una produzione “sicura” anche in situazioni climatiche peggiori. È possibile che le colonie, uscite da una primavera non facile a causa delle incessanti precipitazioni, non fossero completamente in forze per sfruttare appieno la fioritura. Ma ciò non spiega come anche le colonie portate sul castagno da postazioni produttive con melari già avviati, non abbiamo fatto meglio.
Risultati altrettanto modesti, anzi peggiori, per le molte fioriture presenti in concomitanza del castagno: rovo, veccia, meliloto, ligustro; anche in questo caso, sebbene le api siano al lavoro sul melario, non ci sono rese entusiasmanti. Unica nota al momento positiva è che con la seppur bassa importazione le visite e le operazioni sulle colonie sono possibili senza fenomeni di saccheggio immediati.

Unica eccezione in questa annata non produttiva ci arriva dal miele di trifoglio in pianura, almeno fino all’arrivo del caldo torrido, le cui rese sembrano discrete.
Iniziata adesso anche la fioritura del girasole con reso discrete ma subito arrestato col sopraggiungere del caldo

Dopo una primavera disastrosa del punto di vista delle rese neanche la seconda parte di stagione pare poter offrire importazioni degne di nota. È tempo ormai, dopo aver valutato il livello di infestazione, di effettuare i trattamenti contro la vorroa e molte aziende, anche alla luce della situazione attuale non produttiva, hanno già intrapreso l’ingabbiamento delle regine per poi effettuare apibioxal gocciolato.