Cari soci, vi ricordiamo che dal 1 novembre al 31 dicembre è obbligatorio dichiarare/confermare il numero di alveari e sciami posseduti, sul portale dell’anagrafe apistica nazionale.
Occorre aggiornare tutti gli apiari, indicando il valore zero se l’apiario non ospita alveari o sciami nel periodo del censimento.
 
Se non avete delegato Arpat vi chiediamo di inviarci copia della dichiarazione annuale di consistenza alveari 2023.
 
Se avete delegato Arpat nella compilazione della dichiarazione annuale di consistenza apiari (censimento), inviateci il modello B aggiornato. Ricordate di rispettare lo stesso ordine degli apiari già dichiarati, aggiornando con il numero attuale la colonna “N. alveari” e la colonna “N. sciami o nuclei”.
Cliccate qui per maggiori istruzioni per la compilazione.

Per chi volesse è già possibile inviarci i modelli compilati all’indirizzo mail anagrafe@arpat.info.

I moduli compilati dovranno comunque pervenire entro e non oltre il 15 dicembre 2023Dopo tale data non sarà garantito l’inserimento in anagrafe apistica entro i termini previsti dalla legge (31 dicembre).
Per qualsiasi informazione o chiarimento potete contattarci via mail all’indirizzo anagrafe@arpat.info o telefonicamente al numero 055 6533039 / 353 4195913 dal martedì al venerdì dalle 14.00 alle 18.00.
ARPAT effettua gratuitamente il servizio di dichiarazione annuale consistenza apiari ai propri associati in regola con il versamento della quota sociale 2023.

 

E’ comunque obbligatorio effettuare la dichiarazione di consistenza alveari di ogni apiario anche se nel periodo di censimento non si posseggono alveari/sciami.

Vi ricordiamo che la legge regionale 21/2009 sull’apicoltura prevede:

– la dichiarazione annuale di consistenza apiari (censimento) è obbligatoria e la omessa presentazione e sanzionabile (da 100 a 600 euro)

– chi possiede più di dieci alveari in produzione non può più rimanere in attività di autoconsumo, e dovrà quindi mettersi in regola (da 1000 a 6000 euro)
 
– l’omessa dichiarazione di inizio attività per autoconsumo o commercio è sanzionabile (da 1000 a 6000 euro)

– l’omessa identificazione di ogni apiario con cartello identificativo è sanzionabile (da 100 a 600 euro per apiario).