Esattamente un anno fa una violenta gelata, con minime fino a -8 gradi nelle vallate interne, comprometteva le fioriture primaverili e di conseguenza l’intera stagione apistica.
Anche quest’anno ad inizio aprile abbiamo subito un ritorno di freddo con neve in bassa quota e temperature molto basse vicine e anche sotto zero. Tale fenomeno rappresenta ormai un trend tipico della fine inverno – inizio primavera degli ultimi anni, dove però le criticità non sono tanto da ricondurre al freddo a inizio aprile bensì alle alte temperature dell’inverno responsabili di far partire in anticipo le fioriture.

Fortunatamente in questo 2022 le temperature dei primi 3 mesi dell’anno, sebbene più alte rispetto alla media degli ultimi 20 anni, non sono state elevate come nel 2021 e al contempo il ritorno di freddo in aprile è stato assai più contenuto, per tale ragione i danni alle fioriture di interesse, fatto salvo alcune zone di fondovalle, pare non si siano verificati.

Chiaramente il meteo in questi ultimi giorni non ha permesso alle api di bottinare e il freddo ha incrementato il consumo di scorte per scaldare l’ormai estesa covata.

Ma finalmente è piovuto! Le tanto attese precipitazioni, cadute in concomitanza ai ritorni di freddo, saranno fondamentali per le prossime fioriture ma di fatto hanno colto il ciliegio in fioritura non permettendo alle api la raccolta. Inoltre le piogge, dopo praticamente 2 mesi di assenza, sono ancora esigue e arrivate troppo tardi per permettere alla macchia mediterranea di fornire nettare: su costa pianura e isole l’erica ormai in fiore non sta fornendo nettare e il raccolto di questo monoflora appare ormai difficilmente realizzabile. Per l’apicoltura di costa e isole, la mancata produzione di millefiori, rosmarino e erica rappresenta una grave problema.

In conclusione la neve e il freddo hanno certamente dato alcuni problemi agli alveari nell’immediato, specialmente a colonie ancora piccole e con poche scorte, ma le piante di prossima germinazione, prima fra tutte la robinia, non sembrano compromesse. Sicuramente è l’assenza di piogge il reale problema di questo inizio stagione e i pochi giorni di maltempo non potranno certo sopperire la carenza idrica accumulata.

Nei prossimi giorni con alternanza, si spera, di piogge e temperature più miti è naturale aspettarsi la sciamatura con la speranza che arrivi anche un po’ di nettare.

Foto: Luca Bongianni