Le tanto attese piogge di inizio aprile sono state assolutamente insufficienti per colmare il deficit idrico accumulato negli ultimi mesi, tuttavia hanno ridato vigore alle piante prossime alla fioritura.

Dopo le precipitazioni si sono alternate temperature intorno allo zero di notte, con presenza di brinate nei fondivalle e clima mite durante le ore diurne, i danni alla vegetazione e alle prossime fioritura sembrano in genere contenuti. Sfortunatamente le ore diurne sono state spesso accompagnate da venti di grecale e libeccio che hanno abbassato l’umidità atmosferica accumulata nelle giornate di maltempo e complicato le operazioni di volo delle bottinatrici. In questi ultimi anni il vento in questo inizio di stagione, risulta un fattore limitante per il benessere delle colonie e l’approvvigionamento di nettare. 

Le temperature notturne si stanno stabilizzando su minime più in linea col periodo e salvo cambiamenti si prevedono precipitazioni solo nell’ultima settimana del mese. Se il maltempo fosse confermato e limitato a fine aprile e le minime notturne non scenderanno nuovamente avremo uno scenario favorevole per la produzione di acacia in bassa quota (qualora non fosse state danneggiate dalle temperature di inizio aprile).

La fioritura dell’acacia pare infatti in ritardo e difficilmente in bassa quota i boccioli si apriranno entro 25 aprile, data a cui è spesso coincisa la fioritura di acacia nelle città toscane. Esistono tuttavia le eccezioni: il grecale ha abbassato le massime durante le ore diurne nel weekend pasquale ma nelle zone protette da questo vento le giovani piante di robinia stanno per fiorire.

Al momento l’importazione di nettare è incrementata in collina grazie alla fioritura del ciliegio, non si parla di ingenti importazioni ma non mancano i primi melari col miele.

Purtroppo il bilancio produttivo di questa prima parte di stagione resta negativo, con l’assenza di importazione di erica e di molte fioriture arbustive e di campo a causa della siccità prolungata. 

Se le precipitazioni torneranno a bagnare il suolo toscano in tempi brevi e le temperature rimarranno miti avremo finalmente le condizioni idonee per raccogliere nettare di acacia.

Stato delle colonie

L’innalzamento delle minime e l’afflusso di nettare successivo alle piogge ha favorito l’importazione di nettare che, sebbene non risulta ingente, ha permesso alle colonie di accrescersi numericamente.

I nidi non risultano ricchi di miele, tantomeno i melari anche se è ancora presto per prevedere le rese delle prime smielature pre-acacia. 

Iniziati in settimana appena trascorsa le prime fecondazioni delle regine 2022 e al contempo si iniziano a vedere i primi segnali di febbre sciamatoria e non mancano i primi sciami recuperati dalla nostra rete di apicoltori (in foto un recupero in piazza Duomo a Firenze). E’ probabile che la tendenza a sciamare delle colonie incrementi nei prossimi giorni fino alla fioritura dell’acacia.