Report prime considerazioni sul raccolto di acacia – La sfortuna è cieca ma sulla Robinia ci vede benissimo

Negli ultimi cinque giorni, la Toscana è stata investita da una fase di maltempo piuttosto intensa.

Il 5 maggio, infatti, è stata diramata un’allerta arancione per rischio idrogeologico e temporali, con precipitazioni eccezionali in alcune aree: Canneto (Pisa) ha registrato ben 112 mm di pioggia in sole sei ore, Gaiole in Chianti (Siena) ha toccato quasi 45 mm nel pomeriggio, e Casaglia, vicino Borgo San Lorenzo (Firenze), ha accumulato circa 60 mm in giornata.

Il 6 maggio la situazione è leggermente migliorata, con un’allerta gialla, ma i rovesci sparsi hanno continuato a interessare soprattutto le zone interne.

Le temperature, nel frattempo, sono rimaste sotto la media del periodo.

Per i prossimi giorni (7-10 maggio), le previsioni del Consorzio LaMMA parlano di cieli nuvolosi, rovesci locali e un lento rialzo delle temperature, mentre nella seconda metà del mese (12-25 maggio) l’Aeronautica Militare prevede una progressiva riduzione delle piogge e un graduale ritorno a temperature più consone alla stagione, specialmente verso fine maggio.

Sul fronte fenologico, il bollettino IPHEN del 2 maggio ci offre uno spaccato interessante sulla situazione della Robinia pseudoacacia (acacia): le osservazioni in Toscana indicano che la pianta si trova in una fase avanzata del ciclo fenologico, con molte piante ormai prossime alla piena fioritura (stadio BBCH 61-65, corrispondente all’apertura dei fiori).

Sebbene questo quadro meteorologico non sia dei più promettenti, la fioritura di robinia in medio-alta collina era in fase di partenza e pertanto non tutti i fiori in procinto di sbocciare sono stati danneggiati.

Purtroppo, già prima del maltempo, molte piante mostravano un aspetto marcatamente foglioso a discapito della fioritura, e questo, unito ai fiori caduti a causa dei temporali, rende la disponibilità nettarifera al minimo.

Tuttavia, non mancano alcune colonie che già a cavallo tra aprile e maggio erano riuscite a raccogliere discreti quantitativi di acacia e, sebbene la situazione generale sia tutt’altro che rosea, non tutto sembra essere perduto.

Per gli apicoltori, quindi, si tratta di un momento delicato, sicuramente non positivo, ma non del tutto privo di speranze: sarà importante monitorare attentamente le scorte negli alveari, valutare negli areali più sfortunati eventuali nutrizioni di sostegno e approfittare delle finestre di bel tempo che si apriranno nella seconda metà del mese per recuperare almeno in parte la stagione.

Report fine aprile – alcune speranze di acacia in Toscana tra vento, freddo e piogge

robiniaMeteo e fioriture
L’acacia in pianura sotto i 200 metri e in città è ormai sfiorita e le rese sono vicine allo zero. Il freddo tra il 18 e il 25 aprile e il vento nei giorni successivi ha dato il colpo di grazia ai fiori già sbocciati in queste zone. Al momento le api stanno raccogliendo i fiori tra i 300 e i 500 metri, in queste zone, dove non vi sono state gelate, si parla di mezzo melario in aumento se per il ponte del primo maggio non si verificheranno piogge o venti forti. In ogni caso non pare che le rese siano destinate ad aumentare sensibilmente; la fine fioritura in collina secondo Iphen è prevista per la prossima settimana.

Report fine marzo 2017

17671236 10155145055634556 1304219626 nSituazione fioriture

Dopo l’inverno con temperature sopra la media ma comunque alternate a periodi di freddo più intensi del precedente anno, la primavera sembra finalmente arrivata.
Non mancano tuttavia i ritorni di freddo durante la notte e ciò crea qualche preoccupazione per le famiglie che sono uscite debilitate dall’inverno o che hanno deposto troppa covata rispetto alle riserve di miele stivate.
Complessivamente la stagione sembra in ritardo rispetto allo scorso anno di circa 10 giorni e la variabilità delle famiglie tra stazione e stazione è molto ampia.