smielaturaCome ogni anno l’associazione degli apicoltori professionisti Aapi si riunisce a Modena in un incontro di mezza estate. L’evento rappresenta un’ottima occasione per fare il punto sulla stagione in corso; si valuta l’andamento delle produzioni e si stimano le prime quotazioni di mercato nazionali.

L’Arpat era presente all’incontro; questo è quello che è stato detto:

Agrumi
Siamo lontani dalle ottime produzioni dello scorso anno.
Scarse le produzioni in Sicilia con raccolti che oscillano tra i 15 kg ad alveare a zone in cui i melari sono rimasti vuoti.
Meglio, seppur non eccezionale, la situazione in Calabria dove si è prodotto circa 20-30 kg di miele di agrumi ad alveare.

gopr0263Acacia
Ormai gli ultimi buoni raccolti di acacia risalgono al 2011.
In Campania media di 5 kg/alveare.
In Abruzzo e Lazio si è raccolto tra 0 e 10 kg/alveare, peggio la situazione nelle Marche dove gli apicoltori sono stati costretti a nutrire. In Toscana la situazione ci è tristemente nota con medie di 6-8 kg a famiglia (spesso spostando gli alveari).
Emilia Romagna: in Romagna si è principalmente nutrito, un po’ meglio nelle colline bolognesi dove si è raccolto 5-10 kg/alveare e nel piacentino con medie di 10-15kg.
In Liguria ci sono state degli areali in cui si sono visti dei buoni raccolti, nel genovese ad esempio alcuni apicoltori hanno raccolto mediamente 20-25 kg ad alveare.
Male nell’Italia nord orientale: Veneto 5kg, Friuli 6,5kg e zero raccolto in Trentino dove però è stato fatto un po’ di miele di melo.
In Lombardia 10-12 kg/alveare nel Ticino basso, peggio negli areali di Como, Pavia e Lecco con medie di 5-10 kg/alveare. Anche nel Varese si registrano medie sui 10kg ma in questo caso invece del maltempo, sono state le incessanti morie dovute all’impiego di pesticidi in agricoltura, a condizionare le produzioni.
In Piemonte ci sono state ottime produzioni in alcune zone dell’alessandrino dove si è raccolto medie di 40kg ad alveare e a sud nol tortonese 20 kg/alveare. Le altre zone piemontesi confermano il cattivo trend del 2014 con 13 kg/alveare a Novara e Vercelli e produzioni che rasentano lo zero nel torinese, nell’astigiano, nel cuneese e nell’albese.

Castagno

Ancora un anno con scarse scarsissime produzioni di castagno, all’azione del cinipide che in alcune zone sta finalmente regredendo, si è unita una cattiva condizione meteorologica con temperature sotto la media e frequenti precipitazioni se gran parte della penisola.
6-7 kg in Sicilia nelle zone vocate.
7-8 kg in Campania nella provincia di Avellino.
Quasi niente in Emilia Romagna.
In Liguria medie sui 5kg/alveare.
In Piemonte nel novarese i castagni sono ancora sotto attacco del cinipide. Male anche i raccolti ad Alessandria e Cuneo con 2-5 kg di media. Un po’ meglio nel torinese con 5-10 kg/alveare di media.
Bassissime produzioni anche in Lombardia dove difficilmente le medie sono andate oltre i 5kg/alveare.

Tiglio
Discreti i raccolti dal tiglio in città e collina dove le produzioni si aggirano su i 15-30 kg al nord, circa 15 kg al centro e a sud e più precisamente a Caserta i melari di tiglio contenevano mediamente 20 kg/alveare.

Sulla
Ottime produzioni in Sicilia con medie superiori a 30 kg inferiori ma comunque discreti i raccolti nel resto del sud Italia. Più discontinue le produzioni in Toscana e Lazio dove le produzioni massime si aggirano sui 20kg.

ape girasoleAltre fioriture
Ottime produzioni di coriandolo nelle marche: 30 kg/alveare.
Bene l’eucalipto in Sardegna e discrete produzioni in alcune zone del Lazio.
Male il millefiori primaverile in tutta la penisola.
Discrete produzioni di trifoglio nel centro Italia.
Scarse produzioni di girasole salvo alcuni piccole zone che hanno reso 20-25 kg.

Miele del mondo
Male l’acacia dell’est Europa (Ucraina, Serbia, Romania) spesso sporcata dalla colza.
In Argentina le produzioni di millefiori sono state discrete, molto male in Australia dove le produzioni sono scese del 70%. Neanche in Cina pare ci siano stati raccolti eccezionali.

Mercato
Quest’annus horribilis per l’apicoltura italiana, preceduto da 2 anni non certo positivi, ha fatto ulteriormente salire il prezzo del miele in particolare quello dei monoflora. Molti apicoltori del nord sarebbero disposti a pagare all’ingrosso il miele di acacia biologico fino a 9 euro al chilo. Altri prezzi di scambi tra apicoltori registrano un aumento del miele di circa 50 centesimi al kg rispetto allo scorso anno: 5,5 euro al chilo il miele di agrumi e 4,5 il miele di tiglio.