Sebbene in questi ultimi giorni stiamo assistendo ad un incremento termico importante abbiamo avuto finalemnte un debole tentativo di inverno. Non era scontato poiché il mese di dicembre era iniziato, tanto per cambiare, con temperature massime mai registrate prima in questo mese; per fare un esempio ci sono stati 22° gradi a Poggibonsi.

Fortunatamente il caldo ha lasciato spazio prima a perturbazioni anche di carattere temporalesco, e successivamente a nebbie e leggieri piovaschi che sembrano destinati a permanere. Dai modelli meteo tutto fa presagire ad un lieve ritorno del freddo ma difficilmente ci saranno netti cali termici.

Nonostante il maltempo gli apicoltori stanno terminando i trattamenti acaricidi e segnalano un blocco di covata generalmente diffuso nelle colonie e scorte nel complesso sotto la media. Questa carenza di scorte è da ricondursi ad una seconda parte della stagione estiva arida ed un autunno che solo in alcune piccole zone ha fornito nettare di edera e inula. È forse anche per queste ragioni che stiamo raccogliendo numerose testimonianze su un elevata mortalità degli alveari anche sopra il 30%.

Oltre ai trattamenti acaricidi in questo periodo in apiario è comunque possibile controllare il peso delle arnie attraverso bilance da remoto o sollevando delicatamente le arnie per saggiarne il peso e valutare il livello di coibentazione senza che si crei un eccessivo ristagno di umidità.

Bisogna ridurre al massimo le ispezioni sollevando i telaini ma, se indispensabili, dobbiamo far attenzione a non far cadere le api, anche sul fondo dell’arnia, in questo periodo infatti difficilmente saranno in grado di risalire sui telaini e andranno incontro a morte certa.