La smielatura: il risultato di tanto impegno

Eccoci finalmente giunti al momento di raccogliere i frutti della nostra collaborazione con le api e la natura: il periodo della smielatura.

La fase che, se tutto è andato per il meglio, può darci grandi soddisfazioni e ripagarci delle cure e dell’impegno che abbiamo riposto verso le nostre api.

La prima cosa da fare è verificare che i melari che abbiamo dato agli alveari siano stati riempiti di miele ed opercolati per almeno il settanta/ottanta percento.

Questo fa si che con buona probabilità il miele abbia un grado di umidità intorno ai valori considerati “di sicurezza” ovvero intorno al 18%.

 

Per averne certezza è bene procurarsi un rifrattometro da miele (detto anche mielometro) che ci dirà con precisione il valore esatto; preferibili quelli a prisma anziché quelli digitali perché questi ultimi tendono a stararsi.

Appurato il livello di umidità, che dovrà essere riconfermato anche nel locale di smielatura, dobbiamo far uscire le api dal melario e lo si fa inserendo gli apiscampo fra l’arnia ed il melario stesso (ricordatevi di non metterli a contatto con gli escludiregina, che sono pressoché obbligatori per evitare che la regina salga a melario).

 

Trascorse 24/48 ore a seconda della diversa tipologia di apiscampo, è il momento di portare a casa i nostri melari.

Nel caso volessimo comunque smielare ma non avessimo tutti i telaini pieni, potremmo portarci a casa solamente quelli sufficientemente opercolati spazzolando via le api che vi sono sopra e ricordandosi di mettere nuovi telaini nel melario affichè non resti mai con spazi liberi.

Ricordiamoci che il fumo va usato sempre il meno possibile per non rischiare di contaminare il miele.

Giunti a questo punto possiamo decidere se proseguire in prima persona con tutte le fasi o se portare i melari ancora opercolati ad aziende o consorzi che si occupano di tutto il processo.

In quest’ultimo caso ci verrà fornito direttamente il prodotto finale, ma a noi piace immaginare di volersi sporcare le mani, quindi proseguiamo con le altre fasi.

Lo spazio scelto per la smielatura dovrà essere fornito di acqua corrente e dovrà essere organizzato in modo da avere superfici ben pulite e disinfettate.

Se non abbiamo la strumentazione dedicata, come ad esempio un banco per smielatura seppur semplice e meno costoso di quelli professionali, teniamo a portata di mano alcuni strumenti da cucina come leccapentole, insalatiere, pentole… insomma qualche attrezzo per raccogliere miele e cera, oltre che alcuni secchi per alimenti nel caso la vostra produzione sia abbondante (ne esistono di appositi per miele che hanno volumetrie standard).

Chiudete le finestre del locale anche con zanzariere per evitare di attirare eserciti di api e, se ne avete modo, accendete un deumidificatore da ambienti e magari anche un ventilatore per smuovere un po’ l’aria della stanza.

Entrando nel vivo la prima fase è la disopercolatura, ovvero la rimozione del tappo di cera che protegge il miele nelle cellette. Questa potrà essere fatta con dei coltelli appositi e con la forchetta disopercolatrice. Spesso è una fase lunga e richiede delle attenzioni in più per “stappare” tutte le cellette, ma con un buon sottofondo musicale la si supera con facilità.

Ricordiamoci che imbratteremo tutto di miele, quindi utilizzate le insalatiere, le pentole o le scatole per gli impasti da pizza, così raccoglierete la cera ed il miele che vi cadranno all’interno, riducendo al massimo gli sprechi.

La cera che raccoglierete sarà cera di opercolo, cera purissima; a fine operazione mettetela tutta a scolare dentro un colino, anche a maglie larghe, così recupererete del miele e potrete usarla per le candele o farla lavorare da terzi per avere in cambio i fogli cerei.

smielatura

Il passo successivo è la smielatura vera e propria. Questa la si fa mettendo i telaini già disopercolati dentro lo smielatore, la centrifuga apposita, che grazie alla rotazione farà uscire tutto il miele dalle cellette.

Ne esistono di manuali e di motorizzati, chiaramente i prezzi variano e le dimensioni, e quindi il numero di telaini che possono contenere, pure. Un buon compromesso per iniziare è uno smielatore manuale da 9 telaini, meglio se con possibilità di motorizzazione, così in futuro sarà più facile gestire numeri maggiori di melari… speriamo!

Non abbiate la pretesa di raggiungere manualmente le velocità di rotazione di uno smielatore motorizzato, queste si aggirano intorno ai 400 giri al minuto, difficilmente raggiungibili da noi esseri umani.

Ricordiamoci inoltre di non far salire troppo il livello del miele sul fondo perché oltre a bloccare i telaini nella rotazione, questo può venire a contatto con le parti mobili lubrificate con del grasso andando a compromettere la nostra amata produzione.

A mano a mano che il nostro miele uscirà dallo smielatore lo raccogliamo in un contenitore per alimenti e lo filtriamo con uno o più filtri a maglie sempre più fini (in genere ne bastano due), per farlo scolare nel nostro maturatore (decantatore), che può anche essere un secchio apposito in caso di piccole quantità.

In questo modo avremmo rimosso tutti i detriti, cera per la maggior parte, e reso il nostro miele più pulito possibile.
La fase della filtrazione spesso è quella che rallenta tutto il processo perché via via che i filtri fanno il loro lavoro raccolgono particelle solide che tapperanno le maglie; la vostra pazienza vi sarà grata se riuscirete ad avere a disposizione un doppione dei filtri così da poterli sostituire e pulire mentre gli altri stanno lavorando.

Una volta filtrato, il miele dovrà decantare nel maturatore, ben chiuso e conservato in una stanza asciutta e fresca, per un periodo che solitamente si aggira intorno ai dieci/quindici giorni, così da permettere alle particelle rimaste e alle bolle d’aria di salire in superficie essendo più leggere.

Questa schiuma superficiale potrà essere raccolta e mangiata tranquillamente, ci sarà solo un po’ di cera ma principalmente è un’emulsione di miele e aria che qualcuno apprezza molto…

L’ultima fase della smielatura è l’invasettamento. La dimensione dei vasetti la decidete voi in base a gusti ed esigenze; quelli in vendita preso i negozi specializzati non hanno necessità di essere lavati o sterilizzati, possono essere usati così come sono purché prestiamo attenzione nel maneggiarli.

Questo è il momento nel quale stiamo pianificando i vari regali di Natale e immaginando i sorrisi dei nostri amici e parenti nel ricevere il frutto dei nostri sforzi e della vita delle api. Un momento impagabile che ci regalerà un prodotto unico e irripetibile, oltre ad una grande soddisfazione per il risultato raggiunto.

Ma dei telaini sporchi di miele cosa ce ne facciamo?
Sarà impossibile togliere tutto il miele dai telai, ne rimarrà sempre un velo sottilissimo adeso alle pareti di cera. Rimettiamo i telaini nei melari e riportiamoli dalle api, ci penseranno loro in pochissimo tempo a ripulire completamente tutto il miele presente e ci faranno trovare i melari pronti a nuove produzioni.

Luca Baldini

I mieli toscani: i monoflora di inizio primavera

La Toscana e i suoi mieli

La nostra regione vanta una elevata biodiversità e un legame profondo con la tradizione apistica. 

Tra le molte varietà di miele prodotte, i mieli monoflora (o uniflorali) di inizio primavera svolgono un ruolo importante per le api e per chi le alleva.

Questi mieli, ricavati principalmente da una singola specie botanica, offrono al consumatore un’esperienza gustativa e olfattiva che riflette la ricchezza del territorio toscano.

Nonostante l’esperienza dell’assaggio sia insostituibile per apprezzarne appieno le caratteristiche, proviamo in questo articolo a tendere l’orecchio (o meglio il naso) su ciò che questi mieli raccontano ai nostri sensi.

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Miele di ciliegio (Prunus avium)

La pianta di ciliegio, conosciuta principalmente per i suoi frutti e per il legno nobile che se ne ricava, fiorisce tra la seconda metà di marzo e l’inizio di aprile, quando i campi e le colline toscane si ricoprono di fiori bianchi e rosati; produce miele anche da spontanea ma è in colture gestite dall’uomo che queste produzioni diventano rilevanti. La produzione di monoflora è saltuaria ed è strettamente collegata all’andamento stagionale, pertanto non è scontato trovare questo miele ogni anno.
Il nettare raccolto dalle api durante questa fioritura dà origine a un miele chiaro, bianco giallastro quando cristallizza ma può trovarsi anche sui toni ambra rossastri. La cristallizzazione avviene piuttosto rapidamente lasciando il prodotto pastoso e con cristalli fini. Ha un aroma che ricorda i fiori della pianta stessa e delle Rosacee in genere, della mandorla amara e del nocciolo di ciliegia, caratteristiche che ritroveremo anche all’assaggio. Delicato al gusto porta con sé note acidule e la freschezza tipica dei mieli cristallizzati.
È un miele ideale per dolcificare le colazioni e in generale gli spuntini dolci.

Miele di colza (Brassica napus oleifera, Brassica campestris oleifera)

La colza è una pianta foraggera coltivata prevalentemente per l’olio estratto dai suoi semi che viene utilizzato in larga parte per la produzione di biodiesel. Fiorisce da fine marzo a inizio aprile ma può prolungarsi anche oltre in funzione del periodo di semina. La sua fioritura offre alle api una fonte abbondante di nettare e di polline che contribuiscono all’esplosivo sviluppo degli alveari e che spesso causa frequenti e incontrollate sciamature. Essendo un seminativo la produzione di miele dipende fortemente dalla superficie coltivata, che a sua volta è legata alla richiesta dei sui prodotti di trasformazione.
Il suo nettare produce un miele che cristallizza molto rapidamente grazie all’elevata presenza di glucosio rispetto al fruttosio e con cristalli fini, a volte già nei favi, spesso portando con sé una maggiore umidità rispetto a quella considerata “di sicurezza” per non rischiare un’eventuale fermentazione (che solitamente è fra il 17% e il 18%).
Il miele prodotto è ambra chiaro in fase liquida, per poi virare verso il beige con sfumature grigiastre da cristallizzato. Mediamente intenso sia all’olfatto che al gusto, presenta una nota acida in bocca dominata da sentori di cavolo, crauti e verdura cotta che si ritrovano anche all’olfatto ma con intensità maggiore.
Le sue caratteristiche organolettiche particolari lo rendono un miele adatto alle preparazioni salate per dare ai piatti qualche nota vegetale in più.

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Miele di erica (Erica arborea)

L’Erica arborea è un arbusto sempreverde molto diffuso nella macchia mediterranea. La pianta viene utilizzata sia per il legno delle sue radici nella creazione di piccola oggettistica, pipe da fumo in primis, sia per realizzare scope da giardino (da qui il nome “scopa” utilizzato comunemente). La fioritura è generalmente tra marzo e maggio e non sempre riesce ad essere di utilità tale da farne un monoflora ma spesso contribuisce a far parte dei millefiori di questo periodo.
Il miele che ne deriva è di colore scuro, tendente all’ambra con riflessi rossi da liquido e una tipica torbidità, o al marrone e arancio quando cristallizzato. La sua consistenza è insolita e spesso ricorda più una gelatina che una vera e propria cristallizzazione, che comunque avviene piuttosto rapidamente.
Di intensità media sia all’olfatto che al gusto, al naso porta freschezza, note zuccherine cotte, di caramello e speziate mentre in bocca ricorda la caramella mou, la liquirizia e il legno di cedro, quello delle matite.
Il miele di erica è molto versatile e può essere utilizzato in cucina sia per dare un tocco di freschezza sia per esaltare le note aromatiche in piatti dolci o salati.

… e se non è un monoflora…

Tutti i mieli presentati sopra hanno caratteristiche distintive molto evidenti ma non sempre si riescono ad “isolare” per avere come prodotto un miele uniflorale. In primavera ad esempio può accadere che questi nettari si mescolino con la successiva importazione di nettare di acacia (Robinia pseudoacacia).

Ciò che si crea sono dei millefiori, ciascuno con dei mix di odori e sapori unici che rendono quei mieli delle singolarità irripetibili. Il millefiori infatti non ricerca delle precise caratteristiche organolettiche, al contrario contiene tutta la varietà delle fioriture presenti in quel periodo, in quel luogo. Qualche “purista” del miele monoflora potrebbe considerarli come un’opportunità mancata, per me sono una specialità!

Buona degustazione e al prossimo assaggio.

Luca Baldini

Iscrizione Mielerie Aperte, rinvio scadenza al 10 marzo

vi comunichiamo che il termine ultimo per l’iscrizione a Mielerie Aperte è stato rinviato al 10 marzo.

Mielerie Aperte ® è un progetto nazionale nato per volontà di UNAAPI – Unione Nazionale di Associazioni di Apicoltori Italiani – per far incontrare consumatori e prodotti dell’alveare.

In tutta Italia durante le Giornate di Mielerie Aperte ® (18 maggio e 16 novembre) le aziende apistiche aderenti aprono le porte al pubblico per raccontare in prima persona il mondo dei mieli e delle api.

Il progetto permette alle aziende di Mielerie Aperte di accedere gratuitamente ad un programma formativo e di comunicazione condiviso (12 ore di formazione online e nuove sessioni integrative), per accogliere al meglio il proprio pubblico.

Nel suo primo anno di vita, il 2024, il progetto Mielerie Aperte ha coinvolto ben 197 aziende raggiungendo circa 8000 visitatori, che hanno raggiunto le Mielerie in tutta Italia.

Concorso Mieli Toscani 2024 – ecco i vincitori!

Il Concorso Mieli Toscani 2024, giunto alla sua 39ª edizione, ha celebrato i migliori produttori di miele della regione, mettendo in risalto la varietà e la qualità del miele prodotto.

Questo evento annuale è un’importante occasione per riconoscere l’eccellenza nel settore apistico toscano, valorizzando non solo i premiati ma anche tutti gli apicoltori che contribuiscono a mantenere viva questa attività.

La selezione, riconosciuta dall’Albo Nazionale degli Esperti in Analisi Sensoriale del Miele,  è avvenuta suddividendo i campioni in categorie basate sul tipo di miele prodotto, garantendo un confronto equo tra realtà produttive diverse. Ecco i vincitori:

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Mielerie aperte – gli eventi dei nostri soci domenica 17 novembre

Una Mieleria Aperta è un luogo di confronto ed esplorazione nel mondo dei mieli e dei prodotti dell’alveare, dove conoscere e ascoltare chi ha creato un’alleanza speciale con le proprie api.

Ogni Mieleria possiede caratteristiche uniche e una storia da scoprire: queste sono le mielerie dei nostri soci, che il giorno 17 novembre apriranno le porte per una domenica all’insegna delle api e del miele.

Apicoltura Cecilia Lucarelli

Dalle 10:00 alle 16:30

Visita guidata a stanza smielatura e apiario con presentazione attività e degustazione del miele.

Via Adige, 1, 59021 Vaiano PO

apicolturacecilialucarelli@gmail.com

Apicoltura Ferrucci

Durata: 10:00 – 18:30

Degustazione Guidata di mieli di nostra produzione. Visita aziendale alla mieleria, al magazzino ed all’apiario olistico. Con noi due entomologi per presentare libri e scatole entomologiche.

Loc. Montegrossi, 25 – Gaiole in Chianti (SI)

emanuele.ferrucci@virgilio.it

Apicoltura Vallesanta

Dalle 9:30 alle 16:30

Degustazione mieli, esposizione api vive con didattica su vita e organizzazione dell’alveare, area bambini, visita laboratorio con dimostrazioni.

Via Nazionale, 16 Soci, AR 52011

 apicoltura.vallesanta@gmail.com

Az. Agr. La Beeo Baita

Dalle 11:00 alle 13:30

Visita all’apiario olistico, compatibilmente con il meteo. Seguirà degustazione guidata dei nostri mieli e breve presentazione del laboratorio di smielatura

Frazione Carbonile, 57, 50062 Dicomano FI

Contatti: labeeobaita@gmail.com

Azienda Agricola Sorelle Ferri S.S.

Dalle 10:00 alle 17:00

Sarà possibile conoscere come nascono i prodotti dell’alveare grazie anche all’arnia didattica, assaggiare i mieli e godere del profumo della cera trasformata in candele.

S.S Via Fratenuti, 1464/A, 58017 Pitigliano GR

Contatti: aziendasorelleferri@gmail.com

Azienda Agricola Tizzo Della Torre

Dalle 18:00 alle 20:00

Vi aspettiamo per un aperitivo a base di miele, idromele e altri prodotti dell’alveare, non mancate!

Sotto Al Poggio

Dalle 10:00 alle 17:00

La visita si svolgerà in un primo momento all’aperto, andremo a vedere gli alveari e poi, all’interno del laboratorio farò vedere le varie fasi di estrazione, prova di smielatura e degustazionee.

Strada del Giardino 1b, 58015 Orbetello GR

Contatti: lucloredana@gmail.com

17 novembre – nuovo appuntamento con le “Mielerie aperte”!

Torna l’appuntamento con le api e i loro prodotti: MIELERIE APERTE

Sabato 17 novembre, le aziende apistiche aderenti al progetto ti apriranno le porte delle loro mielerie!

Sarà un’occasione unica per conoscere gli apicoltori, scoprire il loro affascinante lavoro e degustare miele e altre prelibatezze dell’alveare.

Nei link sottostanti potrete consultare la mappa dove potrete trovare un’evento vicino a casa vostra.

Vi aspettiamo!

Dolce Vernio: tutti gli eventi Arpat dell’edizione 2024

come ogni anno è in partenza la manifestazione Dolce Vernio, organizzata dal Comune di Vernio e alla quale Arpat partecipa attivamente con diverse iniziative aperte a tutti. 

Qui di seguito vi riportiamo le date degli eventi: 

Venerdì 4 ottobre alle 21:00 Ex Meucci Mercatale di Vernio (PO) 

Alla ricerca del miele più buono della Val di Bisenzio – Contest Dolce Vernio

Diventa anche tu assaggiatore per un giorno e aiutaci a trovare il miele più buono: fai parte della giuria popolare del Contest Dolce Vernio e vota il miele che preferisci!

E se hai tra i 6 e i 16 anni il tuo giudizio è importante! Contribuirai a trovare il vincitore del premio “Il Miele preferito dai giovani”

Prenotazione obbligatoria su www.visitvalbisenzio.it 

(N. partecipanti: MAX 60 persone – adulti e ragazzi) 

Sabato 26 ottobre alle ore 17 Casone dei Bardi – Vernio (PO)

Degustazione guidata alla scoperta dei Mieli più buoni della Val di Bisenzio.

Emily Mallaby, docente esperta in analisi sensoriale, ci guiderà alla scoperta delle caratteristiche dei mieli del Contest, dei loro colori, profumi e aromi. Dopo la degustazione potrai assaggiare alcune specialità del territorio della Val di Bisenzio offerte dai produttori.

Prenotazione obbligatoria su www.visitvalbisenzio.it

(N. partecipanti: MAX 30 persone)

Sabato 12 ottobre alle 9:30 Ex Meucci Mercatale di Vernio (PO) 

Convegno di apicoltura

10:00 Apertura dei lavori e saluti istituzionali Duccio Pradella (Arpat)

10:30 La valorizzazione dei prodotti attraverso marchi di qualità. Duccio Pradella e Simona Pappalardo (Arpat)

11:30 Nuova tecnica per il blocco della covata: inanellamento della regina. Paolo Betti (Arpat)

12:00 Premiazione del Contest “Il miele più buono della Val di Bisenzio”

Pranzo su prenotazione entro il 9 ottobre compilando il modulo cliccando qui, oppure contattaci al 3383095761 (Paolo)

Domenica 13 ottobre alle 15:00 Vernio (PO)

Inventiamo insieme un Hotel per le api! Laboratorio per bambini a cura di Arpat

39° Concorso Mieli Toscani: raccolta campioni

Siamo felici di annunciarvi l’inizio della raccolta dei campioni per il 39° Concorso dei Mieli Toscani organizzato da ARPAT.

Se sei un apicoltore per passione o un professionista del settore, questa è la tua occasione per mettere in mostra il frutto del tuo lavoro!

La partecipazione è aperta a tutti coloro che producono miele toscano, purché ottenuto nell’ultima annata apistica, estratto dai favi mediante centrifugazione, perfettamente pulito e con un contenuto d’acqua inferiore al 18,0%.

Dove consegnare i campioni?
Puoi inviare o consegnare personalmente il tuo miele presso:

ARPAT, Via Paolo Boselli 2 – Firenze
Bottega delle Api, Via Chiantigiana 92 – Firenze

I campioni dovranno pervenire entro e non oltre le 18:00 di martedì 15 ottobre p.v.

Per maggiori dettagli, qui trovi il regolamento completo insieme alla scheda di partecipazione.

Per qualsiasi domanda o chiarimento, non esitare a contattare la nostra segreteria:
 info@arpat.info |  055 6533039
Disponibili dal martedì al venerdì, dalle 14:00 alle 18:00.

Non perdere l’occasione di mettere in risalto il tuo miele!

Sabato 28 Settembre la Biblioteca dell’Orticoltura ospiterà Miele nel quartiere

La Biblioteca dell’Orticoltura ospiterà Miele nel quartiere un progetto di Arpat per fare conoscere la bellezza e la varietà dei mieli toscani.

Emily Mallaby, docente dell’Albo Nazionale degli Esperti in Analisi Sensoriale del Miele, guiderà i partecipanti in un percorso alla scoperta delle api e del loro preziosissimo prodotto.

L’incontro sarà un’imperdibile occasione per immergersi nell’affascinante mondo dell’apicoltura, e conoscere i segreti e i sapori del miele.

Che cosa è esattamente il miele? Come fanno le api a produrlo? Qual è il ruolo degli apicoltori e quali sono le sfide produttive che api e apicoltori devono affrontare oggi?

Con la degustazione i partecipanti potranno imparare a conoscere ed apprezzare i mieli della Toscana, scoprendone le caratteristiche organolettiche, le peculiarità e le sfumature che li rendono unici: sarà un’esperienza sensoriale alla scoperta dei mieli del territorio, espressione della varietà della nostra regione.

La degustazione è rivolta a tutti i curiosi, interessati ad assaggiare e conoscere le diverse tipologie di miele toscano.
L’incontro è aperto a tutti, ma è consigliato per un pubblico adulto.

Massimo 25 partecipanti, prenotazione obbligatoria presso la biblioteca in orario di apertura: tel. 055-4627142 mail:bibliotecaorticoltura@comune.fi.it

Sabato 28 Settembre – miele nel quartiere alla biblioteca dell’Orticoltura

Sabato 28 Settembre ore 16.00-18.00 La Biblioteca dell’Orticoltura ospiterà:

Miele nel quartiere – far conoscere la bellezza e la varietà dei mieli toscani.

Emily Mallaby, docente dell’Albo Nazionale degli Esperti in Analisi Sensoriale del Miele, guiderà i partecipanti in un percorso alla scoperta delle api e del loro preziosissimo prodotto.

L’incontro sarà un imperdibile occasione per immergersi nell’affascinante mondo dell’apicoltura, e conoscere i segreti e i sapori del miele.

Che cosa è esattamente il miele? Come fanno le api a produrlo? Qual è il ruolo degli
apicoltori e quali sono le sfide produttive che api e apicoltori devono affrontare oggi?
Con la degustazione i partecipanti potranno imparare a conoscere ed apprezzare i mieli della Toscana, scoprendone le caratteristiche organolettiche, le peculiarità e le sfumature che li rendono unici: sarà un esperienza sensoriale alla scoperta dei mieli del territorio, espressione della varietà della nostra regione.

La degustazione è rivolta a tutti i curiosi, interessati ad assaggiare e conoscere le diverse tipologie di miele toscano.
L’incontro è aperto a tutti, ma è consigliato per un pubblico adulto.

Massimo 25 partecipanti, prenotazione obbligatoria presso la biblioteca in orario di apertura: tel. 055-4627142 mail: bibliotecaorticoltura@comune.fi.it