Miele di girasole: perché se ne produce poco? Le prime analisi

Il girasole è una pianta di notevole interesse per l’apicoltura toscana.
La produzione di miele di girasole, negli ultimi anni non ha più la resa produttiva di un tempo e molte aziende apistiche in estate preferiscono spostarsi su fioriture più sicure e con resa migliore.
Nel corso del convegno Arpat di Grosseto sono stati presentati i primi risultati di un lavoro mirato a comprendere le cause del drastico calo di produzione di miele di girasole.
Il numeroso team di ricerca è guidato da Daniele Alberoni, Chiara Braglia (Distal UNIBO) e Riccardo Favaro (Distal UNIBZ) e vede la collaborazione di Unaapi.
Le cause alla base di questo calo produttivo sono molteplici, solo per citare le più probabili:

produrre miele di girasole

Cambiamento climatico: principalmente alte temperature e siccità estiva

Stress delle colonie di api

Cultivar (varietà) di girasole meno nettarifere?

Impoverimento del suolo?

Stress delle piante dovuto a fattori esterni

Per cercare di dare una risposta alla mancata produzione di miele di girasole i ricercatori hanno effettuato un campionamento di piante e di api tra l’Emilia Romagna e le Marche al fine di valutare:

La morfologia dei fiori

Genetica del girasole ed in particolare l’espressione dei geni correlati alla produzione nettarifera

La morfologia e lo stato di salute delle api

La composizione del suolo

girasole

Differenze tra fiore ibrido e cultivar non ibrida

Sono stati confrontati i fiori di varietà non ibride (Peredovick) e Ibride (in particolare LST 907) per delineare le differenze nella grandezza del nettario e della corolla.

I fiori ibridi hanno un fiore più lungo rispetto alla varietà non ibrida che tuttavia può vantare di un nettario più sviluppato.

Questi decimi di millimetro in più nei fiori ibridi sono più che sufficienti a complicare le operazioni di bottinature alle api. Interessante notare come nelle Marche, a parità di cultivar, i nettari siano mediamente di dimensioni più sviluppate.

Anche l’espressione genica vede nelle varietà non ibride una maggior presenza di enzimi responsabili della produzione di nettare rispetto alle varietà ibride.   

Morfologia delle api

La difficoltà nel raggiungere il nettario è determinata sia dalla lunghezza del fiore sia dalla ligula delle api. Dai campionamenti dello studio emerge come le api delle Marche abbiano mediamente una ligula più lunga rispetto alle api dell’Emilia Romagna e ciò sicuramente può determinare un’aggravante sulle condizioni di raccolta del nettare in Emilia Romagna.

Una ligula più corta non favorisce una raccolta facilitata su varietà ibride che hanno uno stame più lungo.

 

Analisi dei microrganismi del suolo

La componente microbica (comunità di microrganismi) del suolo è determinante per garantire alla pianta una adeguata disponibilità di nutrienti per la crescita e il mantenimento del suo stato di salute.

È facilmente intuibile che una pianta cresciuta in un suolo con componente microbica insufficiente vada incontro a stress che in primo luogo andranno a inficiare la produzione di nettare.

Confrontando la componente microbica del suolo e delle diverse coltivazioni emerge come le varietà non ibride abbiano livelli di microbiota più numerose rispetto alle cultivar ibride. Inoltre, alcuni elementi del microbiota riscontrati nelle cultivar non ibride sono stati individuati anche nelle api a conferma di una maggior interazione pianta-impollinatore.

Analisi dei profumi

La ricerca ha inoltre analizzato le molecole volatili dei fiori di girasole responsabili della composizione degli odori.

Il diverso odore nella sua composizione molecolare, tra la cultivar non ibrida Peredovick e l’ibrido Lst è apparso evidente così come le piante trattate con microrganismi (in particolare Lactobacillus) delineano una componente olfattiva diversa.

Campionamento impollinatori

Infine è stato effettuato un campionamento mirato ad individuare le specie di impollinatori in visita nelle diverse tipologie di fiori. Dai primi esami pare che le cultivar ibridi ricevano in visita un maggior numero di api e impollinatori di altre specie.

Difficile attualmente comprendere il motivo (odore più attrattivo? Maggior tempo di permanenza sul fiore?…).

siccità

Naturalmente il lavoro dei ricercatori non si ferma qui e noi apicoltori siamo curiosi di conoscere gli esiti delle prove che verranno effettuate nel 2023.

Contributi europei per le aziende apistiche

Sono usciti i bandi per i contributi dell’Unione Europea per l’apicoltura, per l’annualità 2023 – Regolamento 2021/2115.

Tre sono le azioni dirette alle aziende apistiche. Vi invitiamo a visionare il bando competo quiPer ogni azione è necessario effettuare una specifica domanda di finanziamento.

I soci che intendono persentare la domanda tramite ARPAT devono inviare tutta la documentazione necessaria entro e non oltre venerdì 3 marzo p.v. a info@arpat.info.

Di seguito una sintesi:

BENEFICIARI: Apicoltori detentori di partita IVA per l’apicoltura, con sede legale nella Regione Toscana, in possesso del fascicolo elettronico ARTEA e in regola con l’anagrafe apistica. E, limitatamente all’Azione B4, apicoltori che praticano il nomadismo.

Per le condizioni di accesso vedere il paragrafo 2.2 e 2.2.1.

Azione B3: RIPOPOLAMENTO PATRIMONIO APISTICO

  1. Acquisto di sciami, nuclei e api regine con certificazione attestante l’appartenenza alla razza ligustica (Apis mellifera ligustica)
  2. Acquisto di materiale per la conduzione dell’azienda apistica da riproduzione

Qui l’elenco dettagliato del materiale acquistabile con relativi massimali di spesa

Azione B4: REALIZZAZIONE DELLA TRANSUMANZA

  1. Acquisto di arnie per l’esercizio del nomadismo
  2. Acquisto delle attrezzature e materiali vari per l’esercizio del nomadismo
  3. Noleggio o leasing di veicoli l’esercizio del nomadismo e/o acquisizione di servizi per le operazioni di trasporto

Qui l’elenco dettagliato del materiale acquistabile con relativi massimali di spesa

Azione B5: ACQUISTO DI ATTREZZATURE

  1. Acquisto di attrezzature e sistemi di gestione (hardware/software), anche per il miglioramento delle condizioni di lavoro, per la valorizzazione delle produzioni destinate al commercio
  2. Acquisti di macchine e attrezzature relativi a processi di estrazione, conservazione e confezionamento del miele e degli altri prodotti dell’alveare
  3. Materiali e attrezzature per il miglioramento delle condizioni di lavoro, dispositivi di protezione individuali (DPI).

Qui l’elenco dettagliato del materiale acquistabile con relativi massimali di spesa

CONTRIBUTI:

Per tutti i materiali finanziabili viene riconosciuto un contributo del 60% della spesa (IVA esclusa).

Il contributo minimo erogabile per ogni singola azione è di 1.800 €.

Il contributo massimo erogabile non può superare:

–        5.000 € per l’azione B3

–        24.000 € per l’azione B4

–        24.000 € per l’azione B5

I fondi messi a disposizione per il presente bando sono:

–        Azione B3: 90.000,00 €

–        Azione B4: 160.000,00 €

–        Azione B5: 250.000,00 €

Per un TOTALE di: 510.000,00 €

Per verificare il possesso dei requisiti di ammissibilità e di pagamento, la distribuzione del punteggio per la formazione della graduatoria unica regionale per ogni azione e per ulteriori dettagli si invita a consultare il bando completo cliccando qui.

Sul portale ARTEA è possibile presentare la domanda fino alle ore 24:00 del giorno mercoledì 15 marzo 2023.

Presso l’associazione i soci ARPAT possono ricevere tutta l’assistenza tecnica necessaria per la presentazione della domanda di contributo. Chi è interessato a partecipare ad una o più azioni tramite ARPAT è pregato di mettersi in contatto quanto prima con la segreteria, dati i tempi stretti per la presentazione della domanda iniziale.

ARPAT richiede un contributo la presentazione delle domande di contributo.

Tutta la documentazione per la compilazione della domanda da parte di ARPAT deve pervenire alla mail info@arpat.info entro e non oltre venerdì 3 marzo p.v.. 

Per ulteriori informazioni contattate la segreteria al numero 055 6533039 dal martedì al venerdì dalle 14:00 alle 18:00, oppure scrivete alla mail info@arpat.info oppure telefonate al numero 353 4195913.

Auguri da Arpat!

Arpat augura a tutti i suoi 1268 soci, un Buon Natale e un felice Anno Nuovo!
È stato un 2022 ricco di impegni che ha visto Arpat organizzare 58 incontri teorico pratici on line e sul territorio toscano.
Sono stati quasi 1700 i partecipanti agli eventi, chiaro segno dell’importanza e attualità delle tematiche affrontate.
Oltre al corso base di apicoltura abbiamo fornito aggiornamenti tecnici per le aziende professioniste già avviate, ciò grazie al lavoro dei tecnici Arpat e alla collaborazione di figure specializzate appartenenti alla rete Unaapi.
Inoltre le numerose iniziative nelle scuole e le attività di promozione del miele toscano hanno sottolineato, ancora una volta, l’importanza delle api per l’ambiente.
Il nostro impegno per il 2023 sarà ancora maggiore con importanti novità e collaborazioni che non vediamo l’ora di annunciarvi, per adesso vi auguriamo un Buon Natale e un felice Anno Nuovo!
Ci vediamo martedì 10 gennaio con la riapertura della nostra segreteria!

Convenzione Assicurativa RCT apicoltori Arpat

La Convenzione Assicurativa responsabilità civile verso terzi Arpat è riservata esclusivamente ai soci Arpat

La copertura assicurativa è attiva dalle ore 00:00 del 1 gennaio 2022 alle ore 00:00 del 1 gennaio 2023 se il versamento del premio viene effettuato prima del 01/01/2022, se effettuato successivamente a tale data sarà attiva a partire dalle ore 24.00 del giorno in cui viene versato il premio tramite bonifico e scadrà alle ore 00.00 del 1 gennaio 2023.
Se la quota assicurativa viene pagata in contanti (presso la sede Arpat via P. Boselli, 2 – Firenze) la copertura decorrerà dalle ore 24:00 della data di comunicazione agli assicuratori da parte di Arpat.

Garanzie prestate:
Le coperture assicurative previste nella presente garanzia, proteggono dalla responsabilità civile dell’assicurato relativa ad eventuali danni subiti da terzi, connessi al rischio assicurato, sia per morte, che per lesioni personali, che per danneggiamenti a cose, comprese attività complementari a quella principale.

L’assicurazione è estesa ai danni derivanti dalle operazioni di carico e scarico degli alveari e dal trasferimento da una località all’altra degli alveari stessi (nomadismo);
L’assicurazione copre fino ad un massimo di 2.500.000,00 euro per sinistro, per persona.

Documentazione

Condizioni generali

Condizioni particolari

Dipdip aggiuntivo

Modalità di attivazione :

Per attivare l’Assicurazione RCT Arpat occorre compilare il presente modulo e inviarlo a info@arpat.info con copia del versamento effettuato.
La quota assicurativa va in base al numero di alveari posseduti:

1-100 alveari 20,00 €
101-300 alveari 40,00 €
301-500 alveari 65,00 €
oltre 501 alveari 80,00 €

Se la quota assicurativa viene pagata in contanti la copertura decorrerà dalle ore 24:00 della data di comunicazione agli assicuratori da parte di Arpat.

IBAN: IT17 K030 6909 6061 0000 0169 438

intestato a: Associazione Regionale Produttori Apistici Toscani

causale: Polizza RC 2022 Nome e Cognome

Per informazioni inviare una mail a info@arpat.info

Arpat si unisce a Urban Nature

Arpat e Unaapi partecipano alla rete di eventi di WWF Urban Nature, la festa della Natura in città per una nuova visione degli spazi urbani, restituire agli abitanti la biodiversità perduta e dare finalmente valore alla natura, anche nelle metropoli.
Questi i nostri appuntamenti:

Firenze
Organizzazione: UNAAPI-Toscana-Arpat
Evento: Il 10 ottobre dalle ore 9:00 un tecnico dell’associazione Arpat (Associazione, regionale, produttori, apistici, toscani) visiterà l’apiario didattico di villa Favard in completa sicurezza dando la possibilità ai visitatori di scoprire i segreti del meraviglioso mondo delle api. Posti limitati, prenotazione obbligatoria su arpatapicoltura@gmail.com.
Ritrovo: Villa Favard, Via di Rocca Tedalda, 451, 50136 Firenze FI
Orari: 10 ottobre dalle ore 09.00

Vernio (PO)
Evento: 10 ottobre ore 11:00 In occasione della mostra mercato Dolce Vernio verrà presentato il protocollo di intesa per salvaguardare gli impollinatori siglato con il comune di Vernio. In occasione dell’evento parleremo della scomparsa degli impollinatori a causa dei cambiamenti climatici e riduzione di habitat.
Ritrovo: Oratorio del Casone de’Bardi – piazza del Comune 20 – San Quirico di Vernio
Orari: 10 ottobre ore 11:00
Per info eventi@bisenzio.it tel. 0574/931264 e 9574/931065

Il 18 e il19 settembre Firenze si tinge di viola per le api

Si inaugura presso il giardino di Villa Favard sabato 18 settembre, a partire dalle ore 10, il progetto Firenze si tinge di viola per le api  a cura di Arpat e l’Associazione culturale La Nottola di Minerva. Il progetto è stato realizzato con il contributo di Fondazione CR Firenze, in collaborazione con il Comune di Firenze e con IT.A.CA’ Migranti e viaggiatori, Festival del turismo responsabile.
L’iniziativa prevede la collocazione all’interno del giardino di Villa Favard di un apiario trasparente in totale sicurezza. Un gazebo con pareti in vetro che consentirà ai visitatori di scoprire il mondo delle api e osservare gli apicoltori durante il lavoro e ascoltare il racconto della loro esperienza, suggerimenti di buone pratiche e curiosità sul mondo delle api.

sabato 18 settembre Ore 10.00 – Giardino di Villa Favard

Firenze si tinge di viola per le api

 mg 1943

Saluti Istituzionali

0re 10.30 – Giardino di Villa Favard

Tavola rotonda

Intervengono:

Franco Bergesio – Presidente ISDE Firenze
L’inquinamento da pesticidi: una minaccia per l’ambiente e la salute dell’uomo

Stefano Bartolini – Università di Siena
Ecologia della felicità

Francesca Romana Dani – UNIFI
La biologia degli apoidei

Carlo Triarico – Presidente Associazione Biodinamica
La bellezza vivente e l’incompletezza umana: l’alveare come metafora

Modera: Raffaele Palumbo

Sabato 18 e domenica 19 settembre ore 16:30  – Giardino di Villa Favard

La Città Perfetta dell’Alveare

L’associazione Culturale La Nottola di Minerva, partner del progetto, presenta una serie di iniziative interdisciplinari e interculturali, per avvicinare il pubblico, con il consueto spirito di ludico rigore, al mondo delle api e delle piante e dei fiori, alla Terra e alla Biodiversità.
Le attività proposte saranno finalizzate alla diffusione e sensibilizzazione della cittadinanza sul tema “api, impollinatori e ambiente”, attraverso buone pratiche che riescono a coniugare diversi piani, da quello scientifico a quello estetico, artistico ed emotivo.
Storie vere e immaginate per raccontare la complessità del pianeta api attraverso percorsi suggestivi e interattivi che coinvolgeranno il pubblico a più livelli e di tutte le età.

Letture animate a cura della Compagnia Catalyst con Alba Grigatti e Giorgia Calandrini, sonorizzazioni dal vivo di Renato Cantini e incursioni vocali di Letizia Fuochi.
Le performance si alternano ai racconti degli apicultori di ARPAT che ci riveleranno i segreti e gli aspetti meno conosciuti e misteriosi delle api.
Catalyst è una impresa culturale di produzione e di progetto fondata a Londra nel 1996 da Riccardo Rombi attore, regista e autore vocato alla nuova drammaturgia e alla contaminazione dei linguaggi. Attiva a Firenze dal 1997 affianca l’attività di produzione nel campo del teatro di innovazione e per le nuove generazioni, al progetto di residenza artistica e culturale sostenuto dal 2013 dalla Regione Toscana presso il Teatro Corsini di Barberino di Mugello. Mantiene dal 2000 la propria sede organizzativa all’interno del Teatro Puccini di Firenze dove ha creato la Scuola di Teatro Centro Ricerca e Formazione.

Renato Cantini
Studia tromba con il Prof. Simone Squarzolo (Orchestra Sanremo), in seguito con Marco Nesi presso il Conservatorio di Livorno. Si specializza nei seminari di alta qualificazione di Siena Jazz con Marco Tamburini – Bruno Tommaso – Mario Raja Giancarlo Schiaffini e con Paolo Fresu presso Nuoro Jazz. Studia privatamente improvvisazione e armonia con Nico Gori. Come produttore di musica elettrojazz e minimal, all’attivo pubblicazioni con IRMA records, Eveneights records, come compositore di colonne sonore con Mediaset e Rai Trade, seguono recensioni positive su riviste come JAZZIT, MUCCHIO, SODAPOP ed altri. Diplomato come Tecnico Qualificato in Musicoterapia è responsabile dei laboratori individuali della Scuola di Musica e Arte “Il Trillo”, a cui seguono risultati evidenti nel campo del ritardo del linguaggio, ADHD, Isolamento sociale.

Letizia Fuochi
Cresciuta con le canzoni dei cantautori italiani, comincia all’età di 9 anni a cantare e suonare la chitarra; nipote di Tina Allori, della RAI degli anni Cinquanta, nel luglio 1998 arriva l’incontro che segnerà la sua strada: quello con Fabrizio de André. Sulla scena dal 1999, autrice ed interprete di numerosi spettacoli di Teatro Canzone, ha pubblicato Finito e infinito (2002), Come l’acqua alla terra (2009), il singolo Donna Nigra (2010) diventato la canzone manifesto per la battaglia internazionale contro le mutilazioni genitali femminili e INCHIOSTRO (2017) album prodotto da Materiali Sonori storica etichetta Indie Italiana. Da gennaio 2011 inzia il sodalizio artistico con il chitarrista Francesco Frank Cusumano; voce ufficiale dei Mediterranea, band tributo di Fabrizio de André, nel settembre 2014 ha aperto il concerto di Mauro Pagani presso la Cavea del Nuovo Teatro dell’Opera di Firenze. Nel 2014 ospite di Anna Bischi Graziani al Festival Pigro intitolato al marito Ivan Graziani, nel Maggio 2015 è in scena al fianco di Enzo Decaro per uno spettacolo dedicato al cantautore abruzzese. Nel settembre 2019 suona con il figlio di Ivan Graziani e la sua storica Band. Nell’ottobre 2019 debutta con uno spettacolo su Chavela Vargas nel centenario della sua nascita: a gennaio esce, sempre per Materiali Sonori, il disco FUEGOS Y CHAVELA. Ottiene il riconoscimento di INSIEME PER LA MUSICA stanziato da Elio e le Storie Tese, il Trio Medusa e il CESVI di Bergamo per gli artisti al tempo del Covid.

Solidarietà per gli apicoltori del Montiferru

Ci stringiamo attorno agli apicoltori sardi che hanno subito ingenti perdite di alveari e materiale apistico a causa dei tragici incendi di Montiferru.
In molti ci avete chiesto come poter aiutare le aziende colpite e a tal proposito trasmettiamo la raccolta fondi organizzata dall’Associazione Apicoltori della Sardegna Apiaresos che sta verificando in maniera scrupolosa l’entità del danno subito dagli apicoltori.

Per chi volesse partecipare può contribuire con la causale “Solidarietà apicoltori Montiferru”, entro il 1 settembre sul conto corrente intestato a Apiaresos de Arbaree IBAN IT16Z0359901899050188529557.

I contributi raccolti saranno destinati all’acquisto del materiale apistico e api per gli apicoltori danneggiati e sull’attività svolta sarà redatto un rendiconto pubblico.