img 9834Sabato 15 dicembre, presso la BibliotecaNova all’Isolotto, si è svolto il Convegno di fine anno dell’apicoltura Toscana promosso da Arpat .
L’incontro da ormai 33 anni rappresenta un momento importante per gli apicoltori del territorio per discutere delle tematiche che hanno caratterizzato l’ultima stagione apistica e premiare i migliori mieli di Toscana.

Il morale della platea di apicoltori era sicuramente meno grigio rispetto agli ultimi anni; la stagione 2018 sotto il profilo produttivo, come evidenziato nel primo intervento della giornata, è stata nel complesso positiva, di gran lunga migliore del biennio 2016-2017.

Dopo la presentazione del libro “la rivoluzione delle api” e gli aggiornamenti su Vaspa velutina e sui nuovi prodotti per il contenimento della varroa, l’Assessora all’Ambiente e Igiene pubblica Alessia Bettini ha premiato i partecipanti del XXXIII concorso dei mieli toscani.

Quest’anno sono stati 78 i campioni presentati che hanno concorso nelle seguenti categorie: acacia, castagno, melata, monoflora vari e millefiori.
I campioni presentati al concorso, valutati da un panel iscritto all’albo degli assaggiatori del miele, rispecchiano l’andamento stagionale caratterizzato da una forte presenza di miele di tiglio nei millefiori a ridosso delle città e di melata in quelli di alta collina. Non sono mancate le sorprese: nella categoria monoflora vari da segnalare la presenza di un miele di lavanda classificato alla terza posizione. Il miele di lavanda, caratteristico della Provenza, è molto difficile da produrre nel nostro territorio a causa di condizioni pedoclimatiche sfavorevoli, estensioni limitate e presenza di altri nettari. L’azienda la Ginestra, che ha prodotto questo miele nel senese, ha dichiarato che erano anni che tentava di ricavare il monoflora di lavanda e solo quest’anno le condizioni si sono rivelate favorevoli per una produzione in purezza. Nella stessa categoria si aggiudica il primo premio un monoflora di edera. La produzione di questo monoflora, a causa della sua rapida cristallizzazione, risulta molto difficoltosa per le aziende apistiche che sono costrette a smielare il miele ancora umido e successivamente deumidificarlo. Nonostante ciò i soci che producono e concorrono con il miele di edera sono in costante aumento e ciò testimonia una sempre maggiore capacità tecnico organizzativa delle aziende toscane.

img 9864I campioni di acacia presentati in concorso hanno avuto valutazioni molto alte; ciò ha reso difficile il compito dei giudici nel stilare una classifica. Dato il pessimo inizio di stagione questo risultato era tutt’altro che scontato e testimonia come, a differenza delle colonie di api, le piante di robinia non siano state debilitate dalle gelate di fine febbraio.

Non è stata un’annata che ha fatto registrare ingenti produzioni di miele di castagno che spesso è risultato macchiato da altre essenze nettarifere (in particolare la melata). Tuttavia, I castagni che si sono classificati nelle prime posizioni hanno fatto registrare un elevato livello di purezza; anche in questo caso ci congratuliamo con le aziende nell’essere riuscite a realizzare monoflora di qualità.

Anche i mieli di melata in concorso si sono rivelati ottimi dal punto di vista qualitativo con una buona parte dei campioni identificati come melata di abete, monoflora quest’ultimo molto più ricercato ed apprezzato rispetto alla più comune melata di bosco.

Con l’augurio di una prossima stagione migliore della precedente auguriamo a tutti buon Natale e felice anno nuovo!

mieli2018