Tecnici in diretta – mercoledì 15 maggio

Ci vediamo mercoledì 15 maggio ore 21:00 su piattaforma Zoom con i Tecnici in Diretta

Argomenti della serata:

 

Bilancio primaverile:
chi ha prodotto? Perche’? Vediamo dove si è raccolto e dove no, valutando sia la differenza tra zone sia i metodi di gestione che hanno dato i migliori risultati.
Quali prospettive future:
-le famiglie sono pronte per i prossimi raccolti?
-Ci siamo lasciati la sciamatura alle spalle?
-Quali piante nettarifere sembrano avere prospettive produttive e quali portrebbero accusare delle problematiche a causa del clima?

Avvelenamenti e malanni di stagione:
-In questa primavera piovosa si sono intensificati i trattamenti fitosanitari sulle colture aumentando i rischi di avvelenamenti, Come accorgersi degli avvelenamenti e come agire.
-In un periodo di scarsi raccolti le colonie indebolite possono più facilmente cedere a patologie come riconoscerle e come agire

Dal convegno Aapi – l’andamento produttivo del miele 2023

Ogni anno in estate l’associazione apicoltori professionisti italiani Aapi si dà appuntamento per fare il punto su varie questioni di interesse apistico, e stimare i primi bilanci produttivi di miele.

Prima del giro di tavolo sulle produzioni il convegno si è aperto con le testimonianze degli apicoltori dell’Emilia Romagna sulle gravi perdite di apiari conseguenti ai fenomeni alluvionali dello scorso maggio. Arpat era presente all’evento e, grazie anche alle rilevazioni comunicate dall’Osservatorio Nazionale Miele, ha raccolto un quadro esaustivo (e negativo) su questa stagione 2023 che sta per concludersi.

Vediamo in seguito le produzioni, fino al mese di luglio, suddivise per regione e tipologia di miele

Acacia

Nel nord Italia abbiamo avuto rari picchi di produzione in Piemonte e Lombardia dove si sono raggiunti rispettivamente i 10 e 8kg ad alveare. Tuttavia tali dati restano più un’eccezione che una regola in quanto la maggior parte delle aziende ha fatto registrare su tutte le regioni del nord medie vicine allo zero.

Non va meglio al centro Italia dove spesso si è prodotto un’acacia non rispondente per colore troppo scuro e quindi venduta come millefiori. Nel Lazio si sono misurati rari picchi produttivi sopra i 10kg ad alveare ma anche in questa regione, come in Toscana, la maggior parte delle aziende non sono riuscite a produrre miele di acacia.

Nel sud Italia è andata addirittura peggio con il poco miele prodotto spesso lasciato alle api e con picchi produttivi che in nessun caso arrivano a 5kg ad alveare.

In definitiva la produzione di miele di acacia 2023 è stata disastrosa al pari, se non peggio, del 2021. Le cause da ricondurre al mancato raccolto sono principalmente di carattere climatico: in primo luogo la siccità del 2022 ha mantenuto le piante in stress, poi la fioritura è stata danneggiata dalle gelate tardive di inizio aprile e infine il perdurare delle precipitazioni a maggio e giugno non hanno permesso la raccolta dei pochi fiori rimasti.  

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Agrumi

Importante monoflora del sud Italia, ha deluso le aspettative per cause climatiche analoghe a quanto accaduto per l’acacia. Le medie registrate vedono in Puglia le produzioni migliori con medie sopra il melario a seguire la Basilicata e il nord della Calabria con medie sui 10-12kg ad alveare; molto peggio nel resto delle regioni.

Sulla

La fioritura di sulla cade in concomitanza con quella dell’acacia ma rispetto a quest’ultima ha un periodo di fioritura più esteso con fiori più resistenti alle intemperie. Per queste ragioni le produzioni sono state migliori con punte di 20kg ad alveare in Toscana, anche se non sempre riconducibili ad un monoflora di sulla in purezza.

Nelle altre regioni registriamo produzioni eterogenee e altalenanti che, volendo estrapolare una media, si attestano a circa 10-15kg ad alveare.

Tiglio

La fioritura di tiglio di pianura si è verificata in seguito alla mancata produzione di acacia con colonie che spesso avevano una grave carenza di scorte. Per tali ragioni molte aziende hanno preferito lasciare il nettare di tiglio agli alveari o smielarlo in un secondo momento producendo millefiori grazie all’arrivo di altre fonti nettarifere. In Toscana, in particolare in provincia di Firenze, e in parte del Lazio si sono viste produzioni (comunque appena sufficienti) e spesso legate a situazioni eterogenee e interventi di nutrizione per tenere le colonie in forze.

Castagno

Il castagno negli areali vocati di tutta la nazione ha medie che oscillano intorno al melario anche se, dalle segnalazioni registrate, pare vi siano state rese maggiori in montagna soprattutto in Lombardia e Piemonte. Anche in Toscana le produzioni migliori si registrano in quota e spesso accompagnate da una buona produzione di polline.

Altri monoflora

A causa delle avverse condizioni climatiche la produzione di miele monoflora primaverile (erica, tarassaco, pero, colza, asfodelo) risulta molto scarsa.

Meglio nella seconda parte di stagione dove sono stati raccolti i seguenti monoflora:

Ailanto: nell’areale limitrofo a Roma 10 kg/alveare;

Cardo: in Sardegna con raccolti scarsi di circa 5-6 kg/alveare;

Coriandolo: registra produzioni molto eterogenee con buone rese solo in Molise mentre nelle altre regioni vocate si registrano i seguenti valori: Puglia medie dimezzate, Marche: 2-6 kg/alveare, Emilia Romagna: 3-8 kg/alveare.

Rododendro: buone produzioni 15-20 kg/alveare Piemonte, Lombardia, Trentino

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Millefiori

È stato prodotto del millefiori primaverile negli areali in cui i vari monoflora sono stati “declassati” a millefiori (vedi acacia e sulla), tuttavia le condizioni meteo non ne hanno favorito una buona raccolta.

Meglio le produzioni di millefiori estivo a partire dalla seconda metà del mese di giugno, dove è stato possibile ottenere discreti raccolti in alcune zone del Centro e del Sud specialmente su piante erbacee il cui sviluppo è stato favorito dalle piogge dei mesi precedenti. La Maremma, ad esempio, ha complessivamente beneficiato delle numerose precipitazioni per le produzioni di millefiori a prevalenza di trifoglio.

Bene anche le produzioni di Millefiori Alta Montagna delle Alpi grazie alle alte temperature: 28-15kg/alveare in Trentino, 13 kg/alveare in Friuli, 25 kg/alveare in Piemonte.

Conclusioni

Senza i nettari primaverili, ed in particolare l’acacia, la stagione 2023 non può che risultare negativa.

Sebbene in estate le condizioni climatiche non siano risultate avverse, buona parte delle colonie non sono state in gradi di sfruttare appieno le fioriture e quindi, anche nella seconda parte di stagione le medie produttive non risultano soddisfacenti.

Purtroppo questo 2023 risulta molto simile al 2021 anno ricordato come il peggiore degli ultimi 50 anni… è forse questa la normalità a cui saremo costretti ad abituarci?

Report inizio luglio – il castagno non salva la stagione 2023

Siamo entrati in una fase climatica caratterizzata da stabilità e temperature nettamente sopra media con massime superiori a 38 gradi nelle zone interne.
Facile intuire, con queste premesse, che la possibilità di bottinatura delle api e la capacità di produzione di nettare da parte delle piante, vengano irrimediabilmente compromesse. La stagione produttiva, senza contare le poche produzioni autunnali, si avvia quindi alla conclusione senza vantare produzioni di rilievo.

Le possibilità di produrre miele in realtà sussistono in alta montagna, dove il castagno sta fornendo nettare, ma soprattutto polline, ma la melata di abete continua ad essere assente al pari della melata di bosco osservata solo in pianura a ridosso del tiglio cittadino.

tiglio

Le rese del castagno, dai primi dati che i soci ci hanno passato, restano modeste, si parla di circa un melario in medio bassa collina nonostante un giugno ed inizio luglio climaticamente favorevoli. Difficile comprendere queste medie così basse, il miele di castagno è stato in questi ultimi anni, una produzione “sicura” anche in situazioni climatiche peggiori. È possibile che le colonie, uscite da una primavera non facile a causa delle incessanti precipitazioni, non fossero completamente in forze per sfruttare appieno la fioritura. Ma ciò non spiega come anche le colonie portate sul castagno da postazioni produttive con melari già avviati, non abbiamo fatto meglio.
Risultati altrettanto modesti, anzi peggiori, per le molte fioriture presenti in concomitanza del castagno: rovo, veccia, meliloto, ligustro; anche in questo caso, sebbene le api siano al lavoro sul melario, non ci sono rese entusiasmanti. Unica nota al momento positiva è che con la seppur bassa importazione le visite e le operazioni sulle colonie sono possibili senza fenomeni di saccheggio immediati.

Unica eccezione in questa annata non produttiva ci arriva dal miele di trifoglio in pianura, almeno fino all’arrivo del caldo torrido, le cui rese sembrano discrete.
Iniziata adesso anche la fioritura del girasole con reso discrete ma subito arrestato col sopraggiungere del caldo

Dopo una primavera disastrosa del punto di vista delle rese neanche la seconda parte di stagione pare poter offrire importazioni degne di nota. È tempo ormai, dopo aver valutato il livello di infestazione, di effettuare i trattamenti contro la vorroa e molte aziende, anche alla luce della situazione attuale non produttiva, hanno già intrapreso l’ingabbiamento delle regine per poi effettuare apibioxal gocciolato.

Report fine giugno: inzia il castagno

Meteo
Siamo usciti da una fase prolungata di maltempo che ha caratterizzato buona parte dei mesi di maggio e giugno.
Le precipitazioni erano necessarie per incrementare il deficit idrico accumulato, ma al contempo non hanno dato alle api la possibilità di bottinare le fioriture di interesse, in particolare l’acacia.
Il tanto atteso anticiclone delle Azzorre al momento ci garantisce un’estate calda e tendenzialmente umida e senza particolari eccessi di calore: sicuramente un’ottima notizia per noi e per le api!

Fioriture
È in corso la fioritura del castagno in collina, al momento le colonie di api più in forze stanno raccogliendo con incrementi di peso negli alveari non considerevoli ma costanti. Non bene il raccolto di polline di castagno, si registrano infatti importazioni modeste e “palline” di polline molto piccole.
Il tiglio è concluso nelle città con rese che si aggirano intorno al melario, praticamente assente il nettare di ailanto i cui fiori hanno probabilmente risentito del freddo di inizio aprile.
I raccolti di miele millefiori su costa e pianura sono in corso mentre in quota ma non si può al momento parlare di importanti produzioni in quanto le colonie sono state spesso debilitate dal maltempo e dalla possibilità di bottinare nei mesi precedenti.
Melata al momento non pervenuta anche se la presenza di afidi e il clima favorevole potrebbe favorire una produzione imminente.

Stato delle colonie
La stagione produttiva è iniziata con quasi 2 mesi di ritardo e a breve saremo costretti a effettuare i trattamenti contro la varroa, in pochi giorni siamo quindi costretti a limitare i danni di una stagione altamente negativa. Posticipare i trattamenti per aumentare il periodo di raccolta potrebbe essere una strategia fallimentare se non si conoscono i livelli di infestazione delle proprie colonie. A tal proposito invitiamo i soci ad effettuare i monitoraggi della varroa al fine di scegliere le più opportune strategie.

Report – produzioni di miele in Toscana

ape pollineIl miele in Toscana è stato raccolto e dopo due anni di magra è tornato il sorriso sotto la maschera degli apicoltori.
Dalle prime considerazioni tra colleghi il 2018 pare dunque un anno nel complesso positivo per l’apicoltura toscana e sicuramente migliore delle ultime stagioni.
Il “vaso da miele è sicuramente mezzo pieno” ma la stagione sarebbe potuta essere di gran lunga più positiva se non si fosse susseguita all’annata 2017, una delle peggiori degli ultimi trent’anni.

Report giugno – sciami e millefiori

35148757 10156384546749556 5613094356870234112 nMeteo e fioriture
Abbiamo finalmente avuto bel tempo per periodi prolungati nella seconda meta di maggio e l’inizio di giugno. Questa situazione favorevole, unita alle precedenti precipitazioni, ha agevolato le fioriture successive all’acacia.

Meliloto, veccia, trifoglio, rovo, sono molte le specie erbacee e arbustive fiorite dopo il maltempo di maggio, le produzioni in collina per il millefiori successivo all’acacia sono al momento di un melario per famiglia, meglio nel senese e nel grossetano.

Report metà maggio – produzioni tra le piogge

32205771 10156307777479556 4731164780172148736 nDopo un 2017 altamente siccitoso le precipitazioni non sono mancate in questo inizio anno.
Se da un lato le piogge erano fortemente necessarie per tutto il comparto agricolo dall’altro la loro frequenza nel mese di maggio ha ostacolato i raccolti di nettare.

Sicuramente una primavera piovosa può portare a buoni flussi nettariferi nel periodo estivo tuttavia le importanti produzioni primaverili, prima tra tutte l’acacia, ne escono compromesse.