I furti non si fermano ma finalmente una buona notizia

31530723 10156281631369556 7741072071593033728 nPurtroppo neanche le attuali restrizioni agli spostamenti, dettate dall’esigenza di ostacolare la diffusione del Coronavirus, hanno limitato i furti e gli atti vandalici nei confronti degli alveari.

In provincia di Firenze un apicoltore ha rinvenuto alcune arnie del proprio apiario ribaltate. Le famiglie erano all’interno di un recinto, ma i malintenzionati non si sono fatti scrupoli e pare abbiano utilizzato un palo per raggiungere gli alveari dall’esterno della recinzione.

Apicoltura e Covid-19: qualche piccolo suggerimento per limitare gli spostamenti in apiario

apicoltura e covid-19Per limitare la diffusione del Coronavirus sono state prese delle misure drastiche ma quanto mai necessarie; gli spostamenti e le uscite di casa oggi sono possibili solo per comprovate esigenze lavorative, comprovate urgenze, situazioni di indifferibile necessità o per motivi di salute.
L’apicoltura rientra tra le attività produttive necessarie e pertanto sono permesse le uscite per la gestione degli apiari e per le necessarie operazioni aziendali. Per tutti, senza distinzioni fra chi produce per autoconsumo e chi per commercio, vige l’imperativo di STARE A CASA quindi, sempre con l’autocertificazione e il documento della BDA, dobbiamo recarci in apiario solo per motivate, reali e necessarie esigenze connesse con l’attività. 
Alla luce di ciò è opportuno valutare prima di ogni uscita l’effettiva inderogabilità delle operazioni che si ha intenzione di intraprendere.

Molta varroa a primavera, perché è successo, che fare?

dsc 0637Ci arrivano segnalazioni da molti soci che visitando le api, hanno individuato presenza di varroa sulle api, virosi e segni di spopolamento riconducibili al parassita. Nonostante l’emergenza che stiamo vivendo cerchiamo di non abbassare la guardia sulla varroa e comprendere perché si è verificato ciò e che misure possiamo fare in merito.

Perché c’è tanta varroa?

⚠️Emergenza COVID-19: apicoltori e uscite in apiario ⚠️

aggiornato al 26 marzo 2020

allarmeCon la pubblicazione dell’ultimo DCPM vengono ulteriormente limitate le attività che possono essere svolte in questo momento di grave emergenza per il paese.

Molte attività produttive ed industriali sono sospese e restano consentite le attività comunque funzionali a fronteggiare l’emergenza, quelle relative ai servizi essenziali e tutte le attività produttive elencate nell’allegato al decreto. L’elenco comprende anche tutte le attività dell’agricoltura, pertanto anche l’apicoltura.

Inoltre, a firma congiunta del Ministro degli Interni e di quello della Salute, è stata emanata un’ordinanza che vieta gli spostamenti al fuori del comune in cui ci si trova “salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute“.

Comunque per tutti gli apicoltori, senza distinzioni fra chi produce per autoconsumo e chi per commercio, l’imperativo è STARE A CASA e, con le dovute protezioni e autocertificazioni, uscire per andare in apiario solo per motivate e reali esigenze connesse con l’attività.

Perciò prima di ogni uscita è necessario, con la massima sincerità e responsabilità, valutare l’effettiva inderogabilità della stessa tenendo sempre presente che la grave situazione richiede la collaborazione di tutti, ognuno per quanto di sua competenza.

In caso di uscita indifferibile, per le aziende apistiche, produttori per commercio con partita IVA si raccomanda di:

  • limitare a indifferibili esigenze lavorative gli spostamenti per accudire gli alveari aziendali, ivi compresi gli spostamenti dettati da esigenze di nomadismo;
  • portare per tutti gli spostamenti, e per ogni addetto, il modulo di autocertificazione da compilare e firmare in caso di controllo (lo trovate qui aggiornato al 26/03/20)
  • portare copia della documentazione che attesti la partita iva con codice apicoltura (certificato attribuzione P. IVA, visura camerale ecc.), ed una copia del documento riepilogativo delle postazioni estratto dalla BDA;
  • per chi lavora con dipendenti, copia del contratto di lavoro e/o lettera di assunzione che dimostri regolare rapporto di lavoro dipendente;
  • si raccomanda il rispetto di tutte le disposizioni sanitarie per limitare le forme di contagio da COVID-19, ivi compreso l’utilizzo di DPI (mascherine a norma e guanti) qualora sull’automezzo aziendale si viaggi in due o più persone e non si è in grado di rispettare la distanza minima di sicurezza, ovvero 1 metro.

Per gli apicoltori in autoconsumo, premesso che tale tipologia di attività apistica deve essere regolarmente registrata nell’Angrafe Apistica Nazionale ( BDA) con postazioni validate con il censimento 2019, lo svolgimento dell’attività apistica, conformemente a quanto indicato anche da parere richiesto al Ministero della Salute, rientra nella categoria delle attività essenziali dell’allegato 1, anche se non svolta con finalità commerciali, si raccomanda pertanto di:

  • qualora vi sia un’estrema ed indifferibile esigenza di gestire gli alveari regolarmente censiti in BDA, effettuare gli spostamenti da soli, portando il modulo di autocertificazione (lo trovate qui aggiornato al 26/03/20) da compilare e firmare in caso di controllo e la copia della documento riepilogativo delle postazioni quali risultano in BDA;
  • limitare il numero delle visite agli alveari alle sole inderogabili esigenze e pertanto cercare di concentrare le attività da svolgere in poche e non ripetute visite.

Per tutti: l’augurio di superare al più presto questo difficile momento.

 Il modello  allegato è la versione pdf compilabile dell’autodichiarazione aggiornata al 26 marzo 2020

Nuova autocertificazione per visitare o spostare gli apiari

Con la pubblicazione dell’ultimo DCPM vengono ulteriormente limitate le attività che possono essere svolte in questo momento di grave emergenza per il paese.

Secondo quanto stabilito, va evitato «ogni spostamento delle persone fisiche in entrata e in uscita», «nonché all’interno dei medesimi territori, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità» o «per motivi di salute».

Apimell rimandata ad aprile

apimellL’evento Apimell è stato posticipato al 3-4-5,  in seguito all’attivazione del periodo di “tutela fieristica volontaria”, a causa della emergenza sanitaria nazionale da Coronavirus.

Valuteremo quanto prima se ad aprile sarà necessario attivare il servizio pullman per i soci. 

Comunicato Stampa Congresso AAPI

 

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Comunicato stampa 36° Congresso AAPI

60.000 APICOLTORI, 1,5 MILIONI DI ALVEARI, UNA PRODUZIONE CHE VALE 150 MILIONI DI EURO, CON L’ITALIA CHE DETIENE IL RECORD DI OLTRE 50 VARIETÀ DI MIELE: LA FOTOGRAFIA DELL’APICOLTURA PROFESSIONALE ITALIANA A CONGRESSO IN TOSCANA

Accordo tra Regione, Comune di Firenze e Arpat per sostenere il settore e creare un ambiente urbano accogliente per le api

img 0636In occasione del convegno dell’apicoltura toscana di sabato 14 dicembre è stato siglato un accordo tra Regione Toscana, comune di Firenze ed Arpat a tutela degli insetti impollinatori e del settore apistico.

Il documento di intesa, firmato dall’Assessore regionale all’agricoltura Marco Remaschi, dal Sindaco Dario Nardella, dall’Assessore all’ambiente e agricoltura urbana del Comune di Firenze Cecilia Del Re e dal presidente Arpat Duccio Pradella impegna i firmatari a realizzare azioni per garantire un ambiente urbano adatto alla vita delle api e a promuovere iniziative di comunicazione sull’importanza del settore apistico e per la tutela della biodiversità.

Concorso mieli toscani, i vincitori del 2019

concorsomieli19Con una stagione come questa, estremamente negativa dal punto di vista delle produzioni di miele, anche solo gareggiare al concorso con dei campioni per molte aziende non era scontato.

Nonostante la carenza di miele, e di monoflora di pregio in particolare l’acacia, il concorso, giunto ormai alla sua 34° edizione ha mantenuto una alta partecipazione di aziende.